’Scinder list’ la scissione dei voti di lista

Pino

Di Blasio

La clamorosa lite tra Pacciani e Marignani, con Piccini indicato come regista occulto dell’ostracismo nei confronti di Marco Falorni candidato, è l’ulteriore riprova che la campagna elettorale sarà giocata casa per casa, letteralmente. Per questo si candideranno l’1% dei residenti senesi, bambini e under 18 compresi. La percentuale si avvicina al 2% se si prende come base il numero di chi andrà effettivamente a votare il 14 e 15 maggio.

Tre liste a sostegno di Anna Ferretti, quattro per Massimo Castagnini e già qui ci sono due dettagli cruciali: accanto alle liste di Tafani e Paglialunga-Chiti, ci saranno quelle del candidato e la lista De Mossi, senza il sindaco però tra gli aspiranti consiglieri. Italia viva non avrà la sua lista, Stefano Scaramelli non ha nessuna intenzione di pesare i consensi reali dei renziani senesi, che potrebbero rivelarsi molti meno di quelli ottenuti alle politiche in città. Meglio infilare propri candidati nella lista Castagnini, e poi far pesare tutto il risultato al ballottaggio. Si deciderà domani. Quattro o cinque liste, partiti compresi, per Nicoletta Fabio, che avrà una sua lista personale e forse una civica. Alessandro Bisogni e Roberto Bozzi avranno una sola lista, Emanuele Montomoli potrebbe averne un’altra, considerando il rebus Sena Civitas.

L’esempio più eclatante della ricerca del voto casa per casa è lo schieramento per Fabio Pacciani. Sette liste annunciate, restano sette anche dopo l’addio di Sena Civitas. Perché Pierluigi Piccini, lo stratega del gruppo, vara una sua seconda lista dopo Per Siena. Si chiama ’Riscrivere Siena’, approfitterebbe del fatto che il candidato sindaco non ha sua lista e quindi il peso post voto dei picciniani dovrebbe crescere. C’è l’aritmetica alla base del proliferare di candidati. Ognuno in lista ha almeno 3 o 4 parenti e amici, i più empatici arrivano a una decina di voti ’sicuri’. Moltiplicate il numero per 200 candidati in sette liste e vi troverete una base di 2mila voti. Ci sono diverse incognite: una è l’incrocio di parenti, con un elettore che potrebbe trovarsi il fratello in una lista e il babbo o la mamma in un’altra.La seconda è che nelle urne conta più la chimica della matematica.