Al Santa Maria il tesoro di Siena

Tornano le antiche reliquie

L'inaugurazione della mostra

L'inaugurazione della mostra

Siena, 18 aprile 2018 - Storie entusiasmanti che si ricongiungono in ciò che l’arcivescovo Antonio Buoncristiani ha definito «il miracolo oggi del Santa Maria della Scala che valorizza il suo patrimonio spirituale e sociale». «Il Tesoro di Siena nella Sagrestia Vecchia. Le reliquie del Santa Maria della Scala, tra Oriente e Occidente» merita un allestimento stabile. «Continua - ha detto Daniele Pitteri direttore Santa Maria della Scala - il progetto di miglioramento dell’offerta permanente». È il risultato di una grande azione, partner Comune, Polo Museale Toscana, Opera-Civita. «L’accordo di valorizzazione dei musei senesi tra Ministero Bact e Comune, con l’interconnessione di questi poli, ha permesso il trasferimento dalla Pinacoteca Nazionale, dell’Arliquiera, l’armadio per le reliquie dipinto dal Vecchietta», ha spiegato il direttore Polo museale Toscana Stefano Casciu.

Storia, arte, devozione, passione. Il prestigio del Santa Maria della Scala dipendeva anche dalle reliquie, protette in reliquari di pregio. Le più importanti provengono da Costantinopoli, acquisite nel 1359 dopo la peste nera. Fu un’operazione di fede e propaganda per attirare i pellegrini. Al lotto, appartenevano reliquie della Passione, della vera Croce, della Vergine e dei santi; si aggiunsero l’Evangeliario in oro, smalti e pietre, altri reliquali e opere. «Il ritorno del Tesoro nella Sagrestia Vecchia è un rilevante passaggio delle politiche culturali di Siena - per il sindaco Bruno Valentini -: concretizza l’auspicio di chi, come Omar Calabrese, sosteneva la collocazione nel suo ambiente naturale».

Appunto, «la Sagrestia Vecchia dove - ha spiegato Stefano Di Bello Opera Civita - il Tesoro ritrova la sua identità, sotto la protezione del Credo dipinto nel 1449 dal Vecchietta». Dipinse gli affreschi nella Sagrestia dove le reliquie nel quattrocento arrivarono dalla Cappella del Manto: una nuova illustre sede per un patrimonio che crebbe con nuove donazioni. Il resto è altra storia fino ad oggi quando, dopo alterne vicende, il ritorno del Tesoro nella Sagrestia Vecchia è accompagnato da una grande valorizzazione : la nuova illuminazione regala agli affreschi la pienezza cromatica che la maestria del Vecchietta trasformò in un capolavoro senza tempo in un ambiente deposito di fede, valori, sentimenti, ideali(www.santamariadellascala.com).