di Lorenzo Benocci Una bandiera celebrativa realizzata dall’artista senese Tommaso Andreini e commissionata dal Quartiere Prato è, da domenica scorsa, in bella mostra all’interno della chiesa di San Biagio, a Vignoni. Una cerimonia molto sentita e partecipata, quella organizzata dal Quartiere bianco e verde, che ha radunato persone di tutte le età, nel borgo di Vignoni, proprio nel giorno della festa patronale di San Biagio. Tommaso Andreini, artista pittore, aveva realizzato nel 2012 le Brocche dell’Imperatore per la Festa del Barbarossa; mentre nel 2016 è stato autore del Palio di Siena del 2 luglio. La bandiera con i colori bianco e verde, vede raffigurato il Toro, stemma del Quartiere, il motto "Liber et Audax"; lo stemma araldico giallo e rosso del comune di San Quirico, e la simbologia di San Giorgio (che uccide il drago), protettore del Prato. Di fronte a tanti contradaioli, l’opera è stata svelata e srotolata dal capitano Giacomo Pistoi e dall’artista Andreini, quindi presentata e collocata all’interno della chiesa con la concessione del parroco Don Pier Luigi Colleoni, che ha benedetto il drappo e ‘aperto le porte’ al Quartiere Prato, donando la prestigiosa bandiera alla chiesa di San Biagio di Vignoni, vero e proprio gioiello del territorio biancoverde nel cuore della Val d’Orcia. A seguire, si è svolto un altro momento intenso e partecipato: si sono infatti celebrati i battesimi di Quartiere, che hanno emozionato il popolo del Prato ed i presenti. Una giornata da ricordare per il rione di via Matteotti, per i tanti giovani presenti e per tutti coloro che aspettavano il battesimo di Quartiere da qualche anno. Presente anche la comparsa del Prato, con gli alfieri e tamburini, a suggellare i momenti clou dell’evento. Il legame fra il Prato e Vignoni è ancora più stretto ed indissolubile: adesso c’è un motivo in più – ricorda il Quartiere in una nota –, per visitare Vignoni, una tappa obbligata per i tanti turisti che sempre più spesso lasciano messaggi di ringraziamento al rione, che vive la sua roccaforte tutto l’anno, e non solo la mattina della terza domenica di giugno per la consueta colazione propiziatoria.