Ecco come si presentava il tratto di mura nel 2014
San Gimignano (Siena), 23 aprile 2018 - Da anni quel tratto della cinta medievale «dietro le mura», crollato qualche settimana fa, dava segnali poco rassicuranti. A San Gimignano era voce comune. Specialmente da parte di chi ogni giorno quel muro lo guardava da sotto la scarpata, con la preoccupazione che prima o poi gli potesse cadere in testa. In più occasioni era stata segnalata alle varie autorità la precaria situazione.
Con lo scorrere dei mesi, il muro dell’orto dell’ex carcere si è via via gonfiato, pigiando da quel terreno abbandonato a se stesso dalla fine del ‘91. Alla fine non ha retto più. Le ultime piogge, e altro, hanno fatto il resto. Per fortuna nel crollo non ci sono stati danni a cose e persone. Ma è stato un caso. Le pietre, rotolando, hanno infatti sfiorato sia le case sotto il sentiero, sia il ricovero di mezzi agricoli del podere di porta Pisana. Questa la scena di martedì 3 aprile. Poi la notizia ha fatto il giro del mondo.
Quel tratto di mura aveva cominciato a dare segni di instabilità e fatiscenza già dal 2014, con la notizia che era stata segnalata proprio nelle pagine del nostro giornale per due motivi: quando i collezionisti «predatori», ladri di pietre secolari, avevano cominciato il lavoro con prelevamenti notturni pietra su pietra dalla base del muro, sicché l’altra parte delle pietre più in alto era rimasta ciondoloni sulla scarpata. E prima ancora pezzi della volta tufacea, sempre lungo quel tratto, si erano staccati ed era rimasta una fessura fra la scarpata e il muro di un’abitazione. Proprio in questi giorni girà una foto sui social: è il clic di un gruppo di giovani amici delle torri, che sfidando le transenne – con il «divieto trovato spostato» raccontano – per una passeggiata il giorno prima della frana nel punto dove si è seduta la muraglia di pietre, mattoni e terrapieno, hanno fermato l’immagine sulle condizioni di quel tratto della antica muraglia venuta giù poche ore dopo.