Presunti pestaggi in carcere, agenti indagati: "Un istituto abbandonato"

Il comunicato congiunto dell'onorevole del Pd Susanna Cenni, del sindaco di San Gimignano Andrea Marrucci e dell'assessore al Sociale Daniela Morbis

Carcere (Foto di repertorio)

Carcere (Foto di repertorio)

San Gimignano (Siena), 22 settembre 2019 - Sul caso del carcere di San Gimignano, dove 15 agenti sono indagati nell'ambito di presunti pestaggi di detenuti, intervengono congiuntamente con un comunicato l'onorevole del Pd Susanna Cenni, il sindaco di San Gimignano Andrea Marrucci e l'assessore alle politiche sociali Daniela Morbis. Ecco il testo. 

Da troppo tempo la Casa di Reclusione di San Gimignano è abbandonata al suo destino, senza una direzione stabile e da mesi senza comandante e vicedomandante del corpo di Polizia penitenziaria. La nostra attenzione verso la struttura è alta da anni e anche in virtù di questa attenzione anche di recente sono arrivati alcuni nuovi agenti.

Più volte abbiamo denunciato questa situazione: le difficoltà di agenti e detenuti, le carenze infrastrutturali e chiesto interventi urgenti agli enti preposti. Richiesta sfociata in una esplicita lettera di misure urgenti al Ministro Bonafede. La buona notizia è che il Ministero ci ha finalmente risposto e, oltre all’arrivo di alcuni agenti, ci ha comunicato che la vicenda del comandante di reparto è stata parzialmente risolta in quanto tale funzione “è stata conferita a un Commissario capo del corpo di Polizia penitenziaria” che, da vie informali, sappiamo dovrebbe entrare in servizio da lunedì prossimo.

Tuttavia restano difficili le condizioni di vita e di lavoro all’interno della struttura, e la notizia di oggi della sospensione immediata dal servizio da parte del Dap di 4 agenti ci ferisce e rammarica. Confidiamo nella rapida verifica da parte della Magistratura e confidiamo nel corretto operato e nella professionalità degli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria nello svolgere il loro delicato lavoro e allo tempo stesso chiediamo massima chiarezza nell’interesse di tutti. Così come torniamo a chiedere con forza che siano una volta per tutti affrontati i problemi del carcere di San Gimignano, dal sovraffollamento (il Ministero ci parla di 352 detenuti su 235 posti disponibili), al completamento della dotazione organica, fino alla risoluzione definita della cronica assenza di una direzione stabile. Per parte nostra continueremo a non voltarci dall’altra parte e a denunciare le inefficienze della struttura e chiederemo subito una nuova visita alla Casa di reclusione.