"Saltate le regole, la quarta ondata del virus"

Maurizio Spagnesi, direttore della Prevenzione Asl: "Il 60% dei nuovi casi è della variante Delta, la pandemia non è ancora alle spalle"

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Nel giro di un paio di settimane i contagi sono passati da 2 a oltre 20 al giorno: il trend della diffusione del virus lascia intravedere quella che alcuni chiamano già ‘quarta ondata’. "La tendenza è in rapido aumento, lo scorso anno una situazione del genere si era verificata intorno a metà settembre, quindi siamo in netto anticipo con i casi positivi", conferma il dottor Maurizio Spagnesi, direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Asl Toscana Sud Est.

Siamo alla quarta ondata?

"Ci sono alcuni presupposti, anche perché abbiamo visto e vediamo molti assembramenti di persone. C’è una generale tendenza a seguire meno le regole igienico-sanitarie, dal distanziamento all’uso delle mascherine, nella convinzione che la pandemia sia alle spalle. Non è così".

E’ dovuta alla variante Delta?

"Essenzialmente sì, ormai siamo praticamente di fronte a tutti casi con variante. La Delta si aggira ormai sul 60 per cento dei casi, come previsto è già diventata preponderante".

Perché è più pericolosa?

"È più pericolosa perché più diffusiva, ma per ora non è dimostrabile una maggiore pericolosità per lo sviluppo di malattie più gravi. È la dimostrazione che il virus si difende aumentando la capacità di diffondersi".

Chi rimane contagiato?

"I più colpiti sono i non vaccinati, quindi i più giovani. E questo è legato sia allo sviluppo della campagna vaccinale, perché giustamente prima si sono coperte le fasce di età più a rischio ospedalizzazione, sia ai comportamenti più a rischio da parte dei giovani stessi. Ovvio quindi che l’età media dei positivi si sia abbassata".

Spuntano casi nei paesini: contagi familiari? Di rientro dalle vacanze?

"In realtà i motivi sono vari, per lo più dovuti ad assembramenti. Ma come sempre, appena in una famiglia si presenta un caso è facile che poi si diffonda anche al resto del nucleo".

Come procede la campagna vaccinale? Bastano le dosi?

"Lo speriamo, il generale Figliuolo ha più volte indicato la necessità di incrementare le vaccinazioni, da sostenere con un numero adeguato di forniture. Se così sarà, siamo in grado di rispettare i tempi previsti".

I giovanissimi come stanno rispondendo?

"In generale i giovani rispondono piuttosto bene. Decisivo sarà capire quali regole saranno previste per personale e studenti in vista della riapertura delle scuole. A favorire la vaccinazione per i ragazzi è stata anche la prospettiva del green pass per luoghi ed eventi".

Corriamo il rischio di non rimanere in zona bianca?

"È un rischio che esiste, se continuerà il forte incremento dei casi. Ma con una variabile molto importante che è stata correttamente inserita: con le nuove regole i colori sono determinati anche dalla percentuale di occupazione dei posti letto nelle aree Covid e nelle terapie intensive. Fin da febbraio 2020 il vero obiettivo è stato questo: tutelare i posti letto in ospedale. Ed è confortante che a un aumento di casi non corrisponda un parallelo incremento dei ricoveri. È la vera novità positiva legata alla vaccinazione".

Il vaccino dovrebbe diventare obbligatorio?

"Per alcune categorie lo è già, come il personale sanitario. L’adozione del green pass non lo rende obbligatorio ma lo spinge fortemente. Ed è questa la strada che reputo più corretta".

Paola Tomassoni