Rsa di Asciano, s’indaga sull’origine del focolaio

Torna l’allarme nella Residenza comunale di Sarteano: tre ospiti positivi, subito trasferiti in un’altra struttura, più due operatori contagiati

di Laura Valdesi

S’indaga sull’origine del focolaio Covid 19 che si è sviluppato nella Rsa ‘San Francesco’ di Asciano a seguito del quale sono deceduti quattro anziani. L’inchiesta è condotta dai carabinieri del Nas di Firenze. Al contempo torna l’allarme rosso nella casa di riposo comunale di Sarteano, la prima della provincia dove nell’aprile scorso entrò il virus, a seguito del quale sono morti dieci ospiti. Anch’essa al centro di un’inchiesta per omicidio colposo su cui ancora sta indagando, contro ignoti, la procura di Siena.

"A seguito dei tamponi che con cadenza quindicinale vengono effettuati agli anziani della Casa di riposo comunico – scrive il sindaco Francesco Landi su Facebook – che nella giornata di domenica ci sono stati segnalati dal servizio di Igiene pubblica dell’Asl tre casi di positività". Una doccia fredda per la struttura che si è cercato di tutelare in ogni modo dal contagio dopo i mesi terribili della scorsa primavera. Di più. "Una volta informate dei fatti tutte le famiglie degli ospiti, come da protocollo, le tre persone, fortunatamente senza sintomi, sono in via di trasferimento presso una struttura di cure intermedie della zona sanitaria Valdichiana Amiata. Al tampone – aggiunge Landi – sono risultati positivi anche due operatori sanitari, residenti in un comune diverso, anche loro fortunatamente senza sintomi. Con il massimo della vicinanza e del sostegno sia agli ospiti della Casa di Riposo che alle famiglie, nonché a tutti gli operatori sanitari impegnati in prima linea contro questa emergenza, terrò informata la comunità sull’evolversi della situazione sanitaria". Facile immaginare in quale incubo siano ripiombati i familiari delle persone ospiti dell’ex Onpi a Sarteano, dopo il tunnel in cui erano entrati i loro cari a seguito del primo focolaio.

Guardia alta anche nella residenza sanitaria di Asciano dove il contagio è partito a metà ottobre. I carabinieri vogliono capire, su delega della procura, com’è scattato e, soprattutto, se poteva essere evitato. Attualmente, come ha confermato l’Asl, sono quattro i positivi nel reparto Covid allestito nella struttura, mentre l’altro, dove sono stati trasferiti i negativi, è seguito dal personale della cooperativa che gestiva la rsa. "Seguiamo le indicazioni che ci vengono dall’Asl", si limita a commentare il presidente di quest’ultima che conferma anche il progressivo rientro degli addetti inizialmente contagiati.

"Nelle rsa la situazione non è semplice e il virus continua a crescere. E gli anziani, seppure più fragili non si può certo rinchiuderli e buttare via la chiave perché si muore anche di abbandono", sottolineano l’onorevole Stefano Mugnai, vice presidente del gruppo Forza Italia alla Camera e Maria Concetta Raponi, consigliere comunale azzurro a Siena, intervenendo dopo il focolaio di Asciano. "Una soluzione – ipotizzano – potrebbe essere creare spazi d’incontro ad hoc con camice, mascherine e autocertificazione. Magari facendo fare il tampone ai parenti il giorno prima di entrare e, se negativo, con mascherina e camice non ci sarebbero rischi"