Rossi e Forte, la Fondazione Mps torna in campo E le minacce di cause legali non fanno più paura

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Per i vecchi ’suivers’ delle assemblee del Monte dei Paschi è stato un flashback vedere assisi nelle poltroncine dell’auditorium di viale Mazzini, presidente e direttore generale della Fondazione Mps, Carlo Rossi e Marco Forte. Non hanno preso la parola, né alzato le mani come Giuseppe Mussari e Gabriello Mancini, che quando erano presidenti recitavano lo stesso ruolo del Mef oggi e bastavano per i due terzi dei voti. Ma hanno ascoltato tutti gli interventi, a margine si sono dichiarati pronti a sottoscrivere per quanto di competenza della Fondazione, l’aumento di capitale pro quota. Non è certo tanto, si parla dello 0,0032%, un affare da 100mila euro al massimo. E hanno un po’ alzato le sopracciglia, quando la transazione fatta con la Banca nell’estate 2021, è stata presa a modello dagli avvocati esperti di ’litigation’, per spingere il management del Monte ad accantonare più soldi ed "essere trasparenti sui rischi legali e sul possibile rinvio a giudizio a Milano per la questione degli Npl". Un tema che non fa più paura sulla Rocca. "Saremo sicuramente trasparenti" ha replicato l’ad Lovaglio.