Rissa, albanese sconta 12 anni e poi chiede asilo politico

L'uomo è stato però portato al Centro di permanenza per i rimpatri di Bari

Una volante della polizia

Una volante della polizia

Siena, 15 marzo 2018 - Era stato arrestato per tentato omicidio aggravato, poi condannato definitivamente per lesioni aggravate, e dopo essere stato in vari Istituti car4cerari ha finito di scontare la pena al Carcere di San Gimignano.

Ieri, al termine della reclusione, avrebbe pertanto dovuto essere espulso ma quando i poliziotti dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Siena sono andati a prenderlo ha presentato istanza per asilo politico.

G.B., albanese di 50 anni, era stato arrestato nel novembre del 2006 a Firenze per una rissa, commessa sia in strada che all’interno di un appartamento, con altri connazionali, a seguito della quale un uomo era morto in ospedale e lui era rimasto gravemente ferito.

Motivo scatenante della rissa, un probabile regolamento di conti per un presunto debito di oltre 500 euro risalente a due anni prima, quando lui era stato accoltellato al torace e i suoi aggressori arrestati dalla Polizia di Stato fiorentina.

L’Ufficio Immigrazione della Questura di Siena, sulla base dello stretto monitoraggio dei detenuti e di quanto previsto dalla normativa nonché del protocollo sottoscritto nel 2015 tra il Dipartimento della PS e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ha quindi avviato per tempo le pratiche per la sua espulsione al termine della pena, richiedendo anche il lasciapassare necessario per il rimpatrio in Albania, tramite il Consolato.

Lo straniero ha però richiesto asilo politico, conseguentemente il decreto di espulsione emesso dal Prefetto di Siena nei suoi confronti non è stato eseguito con il rimpatrio con la forza pubblica alla frontiera.

Considerata la gravità dei reati commessi ed interessati gli uffici del Dipartimento, il Questore di Siena Piccolotti ha emesso il relativo decreto di accompagnamento e l’albanese è stato portato al Centro di Permanenza per i Rimpatri (CPR) di Bari dai poliziotti dell’Ufficio Immigrazione, dove permarrà fino alla pronuncia della Commissione competente.