"Rifaccia la terza dose": non era registrata

In realtà aveva già fatto il booster. Disavventura per un’anziana di Siena che da un mese e mezzo attendeva la certificazione verde

di Laura Valdesi

SIENA

Storie di ordinaria burocrazia. Una donna di 74 anni, senese, diligentemente fa la terza dose del vaccino a inizio dicembre. Invano attende, per settimane, di ricevere il certificato verde che le consente di muoversi e accedere ovunque. Invece, la beffa. Arriva ieri un messaggio sul cellulare che la figlia, più tecnologica, aveva lasciato come riferimento nel quale si legge: ’Avviso - La certificazione verde Covid non è più valida dal primo febbraio 2022. Per rinnovarla è necessaria dose di richiamo". Così ha chiamato La Nazione "perché mia madre è fortunata avendo una figlia ma penso ai tanti anziani soli che non sono in grado di mandare mail, come ho fatto io, e di districarsi fra i rivoli della burocrazia imposta dalla pandemia. Non ce l’avrebbe mai fatta a risolvere il problema, legato alla mancata registrazione che aveva fatto il booster".

Ma andiamo per ordine. Il 5 dicembre scorso la donna viene accompagnata dalla figlia all’Asl al Ruffolo per la terza dose. Fila tutto liscio. Prima di andarsene l’operatrice sanitaria consegna loro un foglio ’dettagli operativi della vaccinazione’ dove si dice che ha fatto il booster, in quale braccio, si riporta il numero del lotto, orario e data della somministrazione. Non c’è il nome dell’anziana. Proprio da qui nascerà il problema. Si arriva a Natale e ancora della certificazione verde neppure l’ombra. La figlia comincia a telefonare, lo fa ancora prima della Befana. Riesce a farsi dare due indirizzi mail a cui scrive per chiedere chiarimenti. Il momento è delicato, quello del boom di tamponi e vaccinazioni. I positivi sono così tanti che è difficile tracciarli. Comprende la situazione di difficoltà, molto meno l’incredibile ritardo nell’invio del nuovo green pass che televisioni e giornali sbandierano come sempre più necessario per svolgere ogni tipo di attività. Deve anche sottoporsi ad una visita alle Scotte nei prossimi giorni, sebbene il diritto alla salute sia garantito a tutti. Anche a chi non si è vaccinato. Finché ieri non arriva l’invito a rifare la terza dose se vuole la certificazione verde. Quando la situazione sembra precipita re, dopo 45 giorni di attesa, ecco svelato l’arcano: l’anziana risulta non registrata. La figlia dovrà ora andare al Ruffolo la prossima settimana con la documentazione che doveva tenere l’Asl e che ha invece consegnato erroneamente alla donna. La registrano e validano il green pass.