Riaperta la cappella con la benedizione di Buoncristiani

Riaperta la cappella  con la benedizione  di Buoncristiani

Riaperta la cappella con la benedizione di Buoncristiani

La suggestiva cappella di San Gimignano è stata riaperta al popolo delle torri con la sua data di nascita di epoca quattrocentesca e incastrata accanto all’altar maggiore nel prezioso duomo, dopo un restauro di quattro mesi. Ieri si è svolta una solenne concelebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo emerito di Siena, monsignor Antonio Buoncristiani, tornato sotto le torri per la festa dei ragazzi della parrocchia che hanno ricevuto il sacramento della cresima, coadiuvato da don Luigi Terzi e dal giovane e dinamico parroco e proposto don Gianni Lanini. Alla fine della concelebrazione il parroco ha ricordato alla comunità l’importante restauro alla cappella del patrono San Gimignano da parte della chiesa e l’arcivescovo ha benedetto, ’ribattezzato’ l’opera risalente al XV secolo di Benedetto da Maiano e riacceso la lampada votiva con l’olio donato dalla Confraternita di San Geminiano di Modena per ’illuminare’ e proteggere la città delle torri dove nel ciborio dorato si trova custodita la reliquia (il dito) del santo patrono.

Doppia festa sia per i ragazzi delle cresima sia per la città con la ritrovata nuova luce della cappella e sia per il delicato restauro certosino dei restauratori guidati da Daniele Rossi e le assistenti Elisabetta, Laura e Tiziana, sotto la sorveglianza della Soprintendenza alle Belle Arti di Siena, dove sono state ritrovare, riaffiorate dalla patina dell’intonaco e la colata di cera delle candele, due tondi di figure del 1503 attribuite al pittore delle torri Giovanni Ser Piero Cambi.

Romano Francardelli