"Resto a Siena per il nuovo anno scolastico"

Il provveditore agli studi Curtolo lascerà solo la direzione di Arezzo. "Ecco quali sono le necessità degli istituti della provincia a settembre".

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Roberto Curtolo mantiene la guida dell’Ufficio scolastico provinciale di Siena, almeno fino a novembre prossimo. E dunque ancora a lui toccherà la più difficile delle sfide affrontata in questi anni dalla scuola italiana: la ripresa e il ritorno in classe dopo la pandemia Covid, così come annunciato dal ministro Lucia Azzolina. Nei giorni scorsi era stato annunciato un giro di poltrone in Toscana fra gli uffici scolastici, che davano in partenza Roberto Curtolo. In realtà il provveditore provinciale, che dal 2019 è anche alla guida dell’Ufficio scolastico di Firenze, lascia la direzione di Arezzo, ma mantiene ancora la reggenza a Siena. Sono stati infatti nominati, su concorso, in Toscana 4 nuovi dirigenti amministrativi, che dal 27 luglio si insedieranno negli uffici provinciale di Prato-Pistoia, Pisa, Grosseto e Arezzo. Per Siena non c’è ancora il nuovo titolare che dovrebbe subentrare a Curtolo a novembre, a scuola iniziata.

Sono arrivate le indicazioni ministeriali sulla ripartenza?

"Il lavoro attuale è enorme e non ci concederà ferie in questi due mesi, fra luglio e agosto, in vista della ripresa a settembre. Come Ufficio scolastico regionale abbiamo messo in piedi una piattaforma cui accedono i dirigenti scolastici di tutti gli istituti toscani inserendo le criticità o meno delle loro strutture, il fabbisogno di aule, spazi e personale, e la necessità di strumentazione o arredi logistici. Tutto le loro richieste, dunque, per adeguare le strutture alla nuova attività didattica in presenza".

Quali necessità si evidenziano?

"Per quanto riguarda le strutture, sulle necessità di spazi e dotazioni, contiamo sul contributo degli enti locali, Comuni e Province, fra primo e secondo ciclo in base alle competenze. Su Siena non ci sono situazioni ‘gravi’, pur essendoci necessità di verificare gli spazi e magari di acquisirne di nuovi, sia in città che per gli istituti di provincia. Poi ci sono plessi con lavori in corso, dunque in consegna. Fondamentale sarà la gestione locale con gli enti territoriali con cui dovranno lavorare i singoli dirigenti delle scuole. Per il personale aggiuntivo legato alla pandemia Covid, che si tratti di ausiliari, bidelli, amministrativi e docenti, abbiamo fatto una valutazione quantitativa. Ma il dato è ancora mobile e non mi sento di anticipare nulla, bisognerà prima capire quale è la disponibilità del Ministero. Certo, non essendo immissioni in ruolo, di diritto, i contratti saranno tutti temporanei, di supplenza per i docenti, a chiamata dalla terza fascia".

Come si tornerà in classe?

"Il numero di alunni dipende dalla capienza delle aule. Nel Senese la media fino ad oggi è stata sotto i 20 studenti. Va rispettata la distanza di un metro fra un bambino e l’altro, non fra banco e banco dunque; questo dalla primaria in su. Per quanto riguarda i gruppi dell’infanzia non ci sono ancora indicazioni. La mascherina dovrà essere indossata solo per gli spostamenti, per ingresso e uscita e ricreazioni o momentanei spostamenti all’interno della scuola, ma non in classe durante la lezione. Come non è previsto il controllo della temperatura, demandato alla responsabilità delle famiglie".

Come appare la situazione?

"Nella mia lunga carriera nella scuola, come dirigente scolastico prima e dal 1990 da amministrativo, non ho mai affrontato nulla del genere. La situazione è complessa, anche da prevedere. Ce la stiamo mettendo tutta, noi degli Uffici come i dirigenti scolastici e i singoli docenti, con grande senso di responsabilità, su cui si fonda tutto. Credo che, pur nell’innegabile difficoltà, la ripartenza avrà esito positivo. Sempre non sopraggiungano complicazioni".

Paola Tomassoni