di Orlando Pacchiani Centinaia di studenti coinvolti, alcune decine di lavoratori in difficoltà, ma la tempistica per lo svolgimento di lavori necessari non sembra concedere alternative. È il succo del confronto tra Dsu, in testa il direttore il direttore Enrico Carpitelli, e i sindacati confederali, oltre ai rappresentanti delle categorie. Sul tavolo la mancanza di posti letto e il caso delle mense (con quella di via Sallustio Bandini chiusa e quella di Sant’Agata che necessita di lavori). "Abbiamo chiesto chiarimenti sui tempi di chiusura – afferma Daniela Spiganti, segretaria confederale Cgil – perché sul tavolo, oltre ovviamente agli interessi degli studenti, c’è il destino di decine di lavoratori delle società cui sono appaltati i lavori di portineria o pulizia. Con la chiusura delle residenze, ad alcuni non è stato rinnovato il contratto a tempo determinato, ad altri è stato ridotto un orario già esiguo oppure è stata spostata la sede di lavoro". Il Dsu in questo caso non è direttamente responsabile, ma in quanto committente degli appalti rappresenta comunque un necessario punto di confronto per i sindacati, non fosse altro che per capire la durata dei lavori. "Vertici e tecnici del Dsu hanno spiegato molto chiaramente qual è la situazione – afferma Spiganti – e i tempi sono quelli già resi noti a mezzo stampa: serviranno due anni, due anni e mezzo per il completamento di tutto i lavori. Nel frattempo ci attiveremo per provare a individuare altre soluzioni per i lavoratori interessati". Sulla necessità dei lavori anche i sindacati concordano. "Le strutture avevano bisogno di essere ristrutturate – afferma la segretaria Cgil – abbiamo semmai fatto presente che si poteva evitare di programmarli tutti insieme, causando così una drastica riduzione di posti letto e di opportunità di lavoro. Ma gli esponenti del Dsu hanno spiegato le motivazioni per cui sono state individuate queste tempistiche". C’è semmai l’auspicio che ora non ci siano intoppi. "L’università è troppo importante per Siena – afferma Spiganti – speriamo che questo momento di difficoltà non si ripercuota sulla capacità attrattiva di un’istituzione in grado anche di determinare un indotto significativo". Come aveva già chiarito il direttode del Dsu, Enrico Carpitelli la riduzione effettiva dei posti letto ha portato la cifra a 650, ma l’ente si è attivato per trovarne 156 in edifici privati. Agli altri idonei al concorso, ancora in attesa di alloggio pubblico, viene garantito un contributo affitto di 3000 euro annui oltre un rimborso spese energetiche fino a 1200 euro.