L'allarme di Renai: "Senza pioggia e neve le sorgenti sono a rischio"

Il presidente di Acquedotto del Fiora: "Nessuna criticità immediata ma per l’estate sono possibili problemi. E’ urgente realizzare invasi"

Roberto Renai, presidente di Acquedotto del Fiora

Roberto Renai, presidente di Acquedotto del Fiora

Amiata, 17 febbraio 2020 - Poca pioggia e assenza quasi totale di neve ’naturale’. E allora: quale è lo stato di salute delle sorgenti idriche dell’Amiata, quali le prospettive per la prossima estate? C’è da preoccuparsi, visto che la montagna è il ’serbatoio’ idrico dell’intero territorio? Lo abbiamo chiesto a Roberto Renai, presidente dell’Acquedotto del Fiora, società che, con 230mila utenze servite in 55 comuni, 26 della nostra provincia e gli altri in quella di Grosseto, è la "tesoriera"delle risorse idriche di questi territori. «I monitoraggi attuali – dice Renai – non manifestano criticità. Registriamo, questo si, un aumento di circa il dieci per cento rispetto allo scorso anno, dei consumi. Un fatto anomalo nei mesi di gennaio-febbraio dovuto all’innalzamento delle temperature e dalla mancanza di pioggia".  

Quindi? "Al momento non ci sono sorgenti con allarmi particolari. Certo: se andiamo avanti così, se continua uno stato di siccità anche nel prossimo mese di marzo e magari anche in aprile allora...".  

Allora? Ci si deve preoccupare? "In questo caso, nella prossima estate qualche problema potremmo certamente incontrarlo".  

Cosa si può fare per ridurre la dipendenza da pioggia e neve che minacciano l’approvvigionamento idrico? "Dobbiamo muoverci. E possibilmente in fretta".  

In che modo? "Con la realizzazione di importanti invasi, anche in quota. Pensare che l’acquedotto del Fiora possa continuare a garantire gli attuali 40 milioni di metri cubi l’anno, che la sorgente dell’ Ermicciolo di Vivo d’Orcia continui a dare 130 litri d’acqua al secondo, può rivelarsi illusione. E se così fosse si deve agire prima. Ora, quando a mio avviso ci sono tutti i segnali per avviare un programma di realizzazione degli invasi".  

Quali problemi ostacolano questo progetto? "Intanto si tratta di interventi che hanno un consistente costo. Poi non sempre l’esigenza di realizzare un invaso è del tutto compresa e, quindi, si incontrano resistenze anche da chi questi invasi li dovrebbe accogliere vicino a dove risiede". Quindi per il momento nessuna grossa criticità, ma se non piove i primi problemi si potrebbero verificare in estate... "Si deve, lo ripeto, pensare al futuro. Perché, spero di sbagliarmi, potrebbero presentarsi serie difficoltà. Che, come esperienza di vita insegna, è opportuno anticipare. Fronteggiare crisi idriche, senza la predisposizione di appositi invasi, significherebbe uscirne sconfitti".

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