Rebus sulla super antenna che fa a gara con la Torre

L’installazione fra Banchi di Sopra e via dei Termini. Il Comune: "Via libera da Soprintendenza e Sportello unico". Ma i dubbi restano .

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di Orlando Pacchiani

SIENA

L’antennone che si erge imponente sulla sinistra, guardando il panorama del centro storico da Camporegio, avrebbe subìto modifiche negli ultimi mesi ma a quanto risulta al Comune non sarebbero state rilevanti rispetto alla situazione precedente. Questo almeno emerge dalla documentazione ufficiale e dalle autorizzazioni concesse dalla Soprintendenza e dallo Sportello unico, per cui l’iter autorizzativo risulta regolare.

L’installazione è della Tim (sulla porzione di tetto di proprietà della stessa società, nel palazzo con ingresso da via Banchi di Sopra 59 che si affaccia anche su via dei Termini) e ha una lunga storia, perché la prima autorizzazione per piazzare il traliccio sul tetto risale al 1990, concessa all’epoca alla Sip, che lì aveva anche una sede con uffici.

Consultando l’elenco delle pratiche edilizie in Comune emerge una lunga serie di modifiche: un’altra autorizzazione per due pali di supporto all’antenna sempre nel 1990, poi il cambio di volto nel 2011 con l’autorizzazione paesaggistica per la "riconfigurazione della stazione radio Base Tim".

Quindi la Scia per l’adeguamento tecnologico nel 2013, una procedura semplificata nel 2018 per "modifiche all’antenna esistente e installazione di una nuova antenna", fino alle due pratiche più recenti transitate dallo Sportello unico: la prima il 21 novembre del 2019, la seconda il 9 giugno scorso, entrambe per "procedimento Regione Toscana servizi di informazione e comunicazione". A quanto risulta a Palazzo pubblico, si sarebbe trattato nei casi più recenti di modifiche non particolarmente rilevanti in altezza del traliccio, che pure impatta così tanto sullo skyline senese.

Un intervento che, a una visione da distanza, sembra invece più importante di una correzione di pochi centimetri, forse anche perché potrebbero essere stati utilizzati materiali nuovi e che quindi colpiscono di più. Ma una eventuale verifica sulle modifiche potrebbe spettare solo all’amministrazione comunale. Di certo è stato concesso il via libera dalla Soprintendenza, forse utilizzando la motivazione dell’interesse pubblico per un intervento che appare fuori scala rispetto a quelli abitualmente negati a chi sta nel centro storico, patrimonio Unesco e sottoposto a vincoli rigidi.

Basterebbe pensare in questo caso alle difficoltà solo per ottenere l’autorizzazione sistemare impianti di condizionamento nelle abitazioni della città murata o alle autorizzazioni necessarie anche per collocare antenne all’interno dei campanili. Oppure alle puntualizzazioni che vengono avanzate dagli uffici della Soprintendenza persino sulla sistemazione delle aree giochi per bambini.

Tutte misure motivate con la necessità di salvaguardare il delicato equilibrio del centro storico. Nel caso della super antenna nel cuore della città, a quanto pare, tutto sarebbe in regola. Anche se, come dimostra l’immagine di corredo all’articolo, l’incidenza sul profilo di Siena da un punto d’osservazione magico al di sotto della basilica di San Domenico è altissima. Camminando nelle strade sottostanti l’antenna sparisce, perché la verticalità dei palazzi impedisce di vederla. Ma nelle foto ricordo da Camporegio resta impressa evidente in primo piano. E in tanti, a cominciare dai turisti che sono tornati in queste settimane ad affollare il centro storico, rimangono quantomeno perplessi.