Rebus ripartenza e rischio contagi I tutor sui bus

Vigilia del ritorno in classe per le scuole superiori "Solo aprendo capiremo se il sistema può reggere"

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La tensione mista ad emozione è da primo giorno di scuola, o meglio secondo primo giorno di scuola. Perché con questo continuo alternarsi fra stare in classe e stare a casa, gli studenti vivono ogni rientro come un post vacanze estive. Ad attendere ancora sono le scuole superiori che riprenderanno le lezioni in presenza l’11 gennaio. Oggi in classe tutti gli altri. E non sono pochi.

Non vuole perder tempo per gli auguri l’assessore Paolo Benini. "Frasi fatte – afferma –. Come quelle che sento nel battibecco continuo fra Regioni e Governo. Il presidente della Toscana Giani poteva evitare di evidenziare la necessità di socialità e il bisogno di incontrarsi durante una pandemia – afferma -. C’è l’Istituto superiore di sanità che dice cosa dobbiamo fare. Che la scuola in presenza sia importante lo sappiamo, non lo doveva dire Giani". Senza giri di parole Benini si allontana dal governatore. "Era meglio investire qualcosa in più in educazione civica per istruire gli studenti a vivere ai tempi di una pandemia – afferma -. Credo che non tutti ne siamo consapevoli dei rischi che corriamo".

A esserne molto consapevoli sono i dirigenti scolastici che si sono in fretta e furia ritrovati a fare i conti con i primi casi. C’è anche chi non è entrato in classe, come gli studenti della scuola primaria Simone Martini, causa focolaio. "Rientreranno lunedì – afferma il dirigente Federico Frati- . Durante le vacanze natalizie siamo venuti a conoscenza di alcuni casi positivi fra studenti e docenti. Abbiamo deciso di chiudere la scuola fino a lunedì 11". Si tratta di nove bambini positivi in una seconda di ventuno alunni e di 4 docenti positivi su un totale di 15. "Faremo solo dad in questi due giorni – spiega -. Dad mista perché la scuola è rimasta aperta con il personale covid per coloro che non hanno la possibilità di seguire le lezioni a distanza".

Si torna a fare il viottolo nell’aula Covid anche nelle altre scuole, basta un raffreddore per suonare l’allarme. Adesso non si può scherzare, afferma la preside della secondaria di primo grado ’Sabin’, Floriana Buonocore. "Il sistema scuola deve reggere – afferma –, ma c’è preoccupazione per quello che succederà nelle prossime settimane. L’ago della bilancia sarà l’apertura delle superiori, solo così capiremo se il sistema può reggere". Oggi ci sarà una riunione fra presidi di licei e Istituti con l’Asl Toscana sud Est per accelerare la gestione dei casi all’interno delle scuole. "Se in poco tempo arriva il risultato del tampone – spiega Buonocore - si permette agli studenti di tornare in aula, evitando quarantene". Sarebbe un ulteriore passo avanti, come quello nel sistema trasporti, tassello critico in questa pandemia. "Ci siamo organizzati in tempo – afferma Massimiliano Dindalini, presidente Tiemme - . Dall’ 11 gennaio scatteranno i 40 bus aggiuntivi, giorno che coincide con il ritorno degli studenti delle superiori al 50%". A facilitare l’ingresso nei bus sarà il progetto della Regione "Io ti accompagno". "Servirà a gestire i flussi dei passeggeri – dice Dindalini -. Ci saranno dei tutor che regoleranno i flussi di accesso dell’utenza scolastica nelle stazioni e fermare di bus. Basti pensare alla fermata in Pescaia, lì abbiamo visto ogni giorno maxi-assembramenti per entrare nei pullman. Adesso si provvederà a far rispettare le regole richiamando l’attenzione dei ragazzi". Il servizio sarà attivo da lunedì 11 nei Comuni con le scuole superiori e vedrà in campo un mix di forze fra volontari della Protezione Civile, steward e guardie giurate.

Simona Sassetti