Rc auto e risarcimento diretto: cosa cambierà

Le nuove normative per le assicurazioni. Ma i clienti ci rimettono?

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Il testo del ddl Concorrenza contiene anche una norma che, sulla carta, potrebbe portare a una mini rivoluzione le mondo dell’Rc auto. Di cosa si tratta? L’obbligo del risarcimento diretto per le imprese di assicurazione con sede legale in altri Stati membri, ma che operano in Italia.

Il risarcimento diretto, introdotto a partire dal 2007, prevede che dopo un sinistro stradale la parte lesa bussi direttamente alla sua compagnia assicurativa. La stessa che poi lo risarcirà e che poi si farà pagare dalla compagnia assicurativa dell’automobilista ’colpevole’ del sinistro. Si tratta di una soluzione a tutela del consumatore che, in questo modo riesce a farsi rimborsare da una compagnia di cui è cliente e che conosce.

Il dialogo fra compagnie però è un passaggio complesso. Il motivo è la valutazione del danno effettivo pagata dalla compagnia del cliente ’vittima’ che può essere diverso dal danno che la compagnia del cliente ’colpevole’ rimborserà poi effettivamente. Per far fronte alla differenza fra le due cifre le compagnie spesso sono costrette a non scendere oltre certe soglie di premio da far pagare ai propri clienti.

Dalla norma fino a oggi però sono state esentate le compagnie con sede legale in altri Stati, ma che operano in Italia. E questo cosa ha comportato? La possibilità, in alcune misure, di praticare premi più bassi. L’intervento del Governo, punta proprio a riequilibrare questa situazione. Il timore però è che la misura possa scaricarsi sui consumatori, cioè sui clienti delle compagnie che hanno sede legale all’estero e che, al momento, non aderiscono al risarcimento diretto. Una misura che potrebbe portare a un innalzamento dei premi praticati.