"Rapporto stretto tra Uffizi e Santa Maria"

Eike Schimdt, direttore del museo fiorentino, all’Università di Siena: "Collaborazione importante, ripartiamo insieme dopo la pandemia"

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Prende quota l’idea di stringere una collaborazione più solida tra Santa Maria della Scala e Gallerie degli Uffizi. L’occasione per consolidare quello che adesso non è più soltanto un nobile intento, ma inizia a farsi qualcosa di concreto, è stata la lectio magistralis che proprio il direttore del museo fiorentino, Eike Schmidt, ha tenuto al Rettorato, inaugurando il master di secondo livello in management del patrimonio culturale, organizzato dall’Università in collaborazione con Comune e Opera Civita. Puntando a una visione in cui valorizzare vuol dire creare sinergie, ponti, corridoi e strategie condivise.

"Per gli Uffizi è importante la collaborazione con il Santa Maria della Scala – ha detto Schmidt – e ne abbiamo già parlato con il sindaco di Siena e i funzionari. Stiamo già lavorando con Siena, Perugia e Firenze, per ripartire insieme dopo l’emergenza coronavirus". Tedesco di Friburgo, il direttore dei musei fiorentini ha le idee chiare quando si tratta di promozione. Come ha dimostrato quando accompagnò Chiara Ferragni in quella visita poi diventata uno spot per gli Uffizi, che provocò qualche inevitabile malumore, con annessa ondata di polemiche e indignazioni via social, ma anche un incremento del 24 per cento di visite in un fine settimana.

"È stato un periodo difficile – ha detto il rettore dell’Università, Francesco Frati – ma si riparte con collaborazioni importanti. Con questa occasione riapriamo anche l’Aula Magna e direi che siamo alle prove generali, anzi alla Provaccia, per la ripresa delle lezioni, nel rispetto di tutti i requisiti di sicurezza richiesti. Questo master riunisce competenze manageriali, giuridiche e quelle relative ai beni culturali, può davvero essere l’occasione per una svolta verso un nuovo paradigma di sviluppo". "Collaborazioni di questo tipo – ha aggiunto il sindaco, Luigi De Mossi – non devono restare temporanee, vogliamo strutturarle. Le eccellenze devono collaborare".

Venti gli studenti iscritti, per i quali si apre un percorso di studio che unisce aspetti relativi alle competenze culturali a quelli necessari per garantire a quel patrimonio il giusto interesse da parte del pubblico. Materia in cui termini come ‘social’ o ‘influencer’ non sono più proibiti, anzi. E per una città che ha deciso di puntare in modo così determinante sul turismo, questa prospettiva diventa non solo storica, culturale e artistica, ma anche economica e, infine, sociale. Lo ha ribadito Stefano Di Bello, responsabile di Opera Civita, una realtà imprenditoriale specializzata proprio nella valorizzazione dei beni culturali: "Il migliore investimento oggi è nella formazione. Conosciamo le strategie gestionali di Schmidt e siamo aperti a tante possibilità".

Riccardo Bruni