A Radicondoli non c’è l’edicola, ci pensa l’Acli

Il circolo di volontari ha deciso di occuparsi della vendita dei giornali

Il presidente Ottanelli

Il presidente Ottanelli

Radicondoli (Siena), 14 ottobre 2019 - Hai voglia  a dire social, si ha un bel dire internet, ma un paese senza giornali è un paese socialmente più povero. Non è una difesa d’ufficio di interessi di bottega, ma la realtà che da giorni sta vivendo sulla sua pelle Radicondoli, dopo la chiusura dell’unica edicola rimasta che ha lasciato la cittadina valdelsana senza giornali e gli abitanti orfani del rito quotidiano della sfogliatura.

Meno male che ci sono i volontari, angeli che arrivano dove né il pubblico né l’impresa possono arrivare. O almeno ci provano, con tutte le loro forze, disposti anche a fare sacrifici per riempire i vuoti della società. Come sta facendo il circolo Acli radicondolese, nella cui testa è nata «l’idea meravigliosa» di essere il nuovo terminale della vendita di quotidiani del paese.

«Radicondoli è un centro che per tante ragioni, non ultima quella del turismo, grande locomotiva dell’economia cittadina, non può permettersi di non avere più quotidiani – afferma il presidente del circolo, Emilio Ottanelli, che sta curando l’iniziativa – L’edicola è chiusa ormai da diversi giorni e la mancanza dei quotidiani si avverte, in tutto il paese che, per le sue piccole dimensioni, non è un grande bacino di vendita, ma ha tantissimi lettori. Quando i giornali arrivavano, a volte, e non esagero, c’era la fila, nei bar, per leggerli. La loro mancanza è un impoverimento per la comunità e il volontariato non può restare a guardare senza provare a fare qualcosa. Così il circolo ha deciso di tentare questa strada». Ottanelli e i suoi collaboratori hanno già avviato i contatti con i distributori per cercare una soluzione ai problemi logistici, mentre per quanto riguarda l’aspetto organizzativo locale è, praticamente, già tutto pronto. «I nostri volontari sono pronti a sobbarcarsi, ovviamente in maniera gratuita, tutto il lavoro di presa in consegna, resa e contabilità – spiega il presidente – anche con i sacrifici che questo comporterà in termini di orari e di impegno. Naturalmente non pensiamo alle riviste, che è settore troppo vasto per le nostre possibilità, e neppure a tutti i quotidiani: ai principali sì, però, a cominciare da La Nazione, che per molti di noi è «di famiglia». Il distributore arriva a Pievescola (frazione della vicina Casole d’Elsa-ndr) e stiamo cercando il modo di allungare la tratta fino a Radicondoli. Anche la Pubblica assistenza è disposta a dare una mano, ed anche l’amministrazione comunale, per far sì che i giornali tornino a Radicondoli».