Radicondoli dice no alla geotermia

Il consiglio comunale ribadisce la contrarietà alla sperimentazione di impianti pilota del progetto ‘Lucifero’

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Il consiglio comunale di Radicondoli ribadisce la contrarietà al progetto del permesso di ricerca di risorse geotermiche per la sperimentazione di impianti pilota denominato ‘Lucignano’. Geotermia solo nelle zone vocate previste dagli strumenti urbanistici del comune, questo è ciò che emerso dal più alto organo deliberativo del Comune. L’area del permesso insiste su una parte del territorio comunale dove, secondo il Piano Strutturale, le attività di coltivazione geotermica sono incompatibili. "Il nostro territorio è interessato da ampi e importanti insediamenti industriali geotermici dei quali andiamo orgogliosi – afferma il primo cittadino Francesco Guarguaglini – Siamo pronti a mettere in atto la sfida per una efficace transizione energetica e la vogliamo raggiungere potenziando anche gli attuali poli produttivi posti nelle zone idonee. Contribuiamo per quasi il 5% del fabbisogno energetico della Toscana. Lucignano invece è in contrasto con la nostra pianificazione urbanistica". Il permesso ricade nel cuore del territorio, infatti, come attestato dallo stesso Comune, la centrale di produzione si troverebbe ai piedi della collina di Radicondoli e la centrale di reiniezione a quella di Belforte. La prima istanza risale ad agosto 2011. L’area interessata dal permesso ricade nelle "Aree escluse dalla ricerca ed alla coltivazione delle risorse geotermiche" approvate a Radicondoli già nel 2009. Attualmente il procedimento risulta in corso presso la presidenza del Consiglio dei Ministri. Il comune ha sempre espresso parere sfavorevole già nel 2016 ed a dicembre 2019, ha fornito alla Regione chiara indicazione sulle aree non idonee, tra le quali è ricompresa anche l’area di Lucignano.