Radda costretta a fermarsi, annullata la Festa del Perdono

La relazione del sindaco: ci sarebbe un afflusso significativo di persone, impossibile controllare gli assembramenti.

Migration

RADDA IN CHIANTI

di Andrea Ciappi

Il sindaco Pier Paolo Mugnaini ha firmato l’ordinanza che mai avrebbe voluto firmare e i cittadini di Radda in Chianti hanno saputo ciò che mai avrebbero forse neppure immaginato sino a pochi mesi fa: l’edizione 2020 della tradizionale Festa del Perdono è stata annullata. Avrebbe dovuto tenersi il 31 agosto. Colpa dei rischi connessi all’emergenza Covid-19.

A Radda segna la fine dell’estate ed è (sarebbe) uno degli appuntamenti più attesi, di solito frequentati da tante persone, turisti e soprattutto gente dal Chianti e dal Valdarno, dove questa tradizione è particolarmente sentita. Questo il punto: "L’annuale Fiera del Perdono (così è citata nell’ordinanza ndr) per le proprie caratteristiche e dimensioni, comporta un afflusso significativo di persone con conseguenti inevitabili assembramenti, tali da non poter essere controllati in sicurezza". Questa la relazione del sindaco.

Quindi ecco l’annullamento dell’evento. Che neppure la guerra aveva fermato, magari a quel tempo “restituendolo“ a una sfera meramente religiosa. Si parla di tradizione ma qui si affonda davvero nella storia: la fiera di Radda si ricollega a una tradizione del Valdarno Superiore e dell’Appennino tosco e umbro-marchigiano, che riguarda la possibilità di ottenere nel giorno della festa un’indulgenza plenaria, il tradizionale Perdono d’Assisi, istituito da San Francesco nel XIII secolo. Perdono che cadrebbe il 2 agosto, ma le odierne feste si svolgono tutte a fine mese, chiudendo di fatto l’estate e unendo alla matrice religiosa quella legata al divertimento e alla promozione dei prodotti tipici.