Quelli che sono aperti solo in teoria "Niente turisti, gli incassi azzerati"

I tassisti lavorano a giorni alterni. "Viaggi con il contagocce". I commercianti di souvenir guardano al 2022

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di Orlando Pacchiani

Il tassista, la guida turistica, il commerciante. Tre storie di chi in teoria può ancora lavorare, anche con il passaggio della Toscana nella zona arancione, ma nella realtà ha un numero di clienti ridotto quasi a zero. Fatturati abbattuti dell’80-90 per cento nel 2020, ristori arrivati con il contagocce, scadenze che incombono. Il quadro è disarmante, le prospettive ancora tutte da immaginare. Prendiamo i taxi, per esempio. Tra turisti che mancano e lavoratori in smart working, i viaggi si contano col contagocce, nonostante da marzo la categoria lavori a giorni alterni: oggi i numeri pari, domani i dispari e così via.

"Anche quando lavoriamo con il 50 per cento della flotta, non raggiungiamo gli incassi dello scorso anno. Se aggiungiamo che per metà giorni siamo fermi, ecco che arriviamo a una perdita tra il 70 e l’80 per cento", spiega Nicola Borghi, presidente del Cotas. Un po’ di contributi sono arrivati (prima i 600 poi i 1000 euro), ma ancora ipotizzare un ritorno dei clienti è dura.

Come osserva Federico Muzzi, gestore da quasi trenta anni della rivendita di oggetti e libri sacri all’interno di San Domenico. "I tour operator con cui lavoriamo negli Usa stanno riprogrammando da settembre 2021, vendono cioè il 2022", dice. Un disastro che si traduce in alcuni numeri, dall’osservatorio interno a San Domenico: in un anno normale arrivano tra 15 e 19mila stranieri per celebrare una messa nella basilica, quest’anno sono stati 500. Spariti i gruppi, le famiglie, annullati gli introiti: "Ieri ho incassato venti euro, quando è andata bene quest’anno ho perso il 50 per cento, come ad agosto. E fuori di qui è stato anche peggio, per chi lavora nel settore dei souvenir".

Mancano i finanziamenti a fondo perduto, gli interventi su affitti e tasse per la categoria: "Anche se non vogliamo elemosine, ma solo avere più certezze per il futuro ed essere messi in grado di lavorare: ho la fila di fornitori per programmare il 2021, ma com’è possibile fare acquisti in questa situazione? La nostra crisi si ripercuote su tutto l’indotto, dagli artigiani agli editori. Non servono i distinguo sui codici Ateco, ma un’attenzione a tutto il mondo delle partite Iva".

Tra queste, a Siena le guide turistiche sono praticamente a terra. "Confidavamo nella riapertura del pavimento del Duomo per muovere qualcosa, ora è tutto saltato", afferma Sabrina Materazzi, vice presidente Agt Toscana. È lei a mettere in fila alcune delle mancanze più clamorose nelle misure di sostegno: un bando regionale emesso a luglio ma ancora fermo (500mila euro per 1106 domande), le scadenze fiscali appena posticipate ma che ora sono alle porte (nel suo caso, i 936 dell’Inps commercianti da versare entro il 16 novembre), il click day per un finanziamento della Regione diventato una lotteria come tutte le esperienze analoghe.

"Formalmente possiamo lavorare, in pratica da oggi non posso neanche uscire dal territorio comunale per andare a procacciarmi il lavoro per la prossima primavera", osserva Materazzi. I turisti si sono visti col contagocce. "Ho fatto un gruppo in tutta l’estate, il 27 settembre, poi qualche nucleo familiare… - è l’amara contabilità di una stagione buttata – In altri Paesi garantiscono alle partite Iva una copertura mensile, qui tra incertezze e ritardi non sta funzionando niente".