Quella guerra dei vaccini scoppiata a Siena

Le storie di Albert Sabin e Achille Sclavo. Così la nostra città divenne propulsore della lotta alla Polio

Tra i protagonisti del Festival anche la ‘Guerra dei vaccini’. Al liceo Piccolomini sono saliti in cattedra il professor Paolo Leoncini, biologo, negli anni 70’ all’Istituto Sieroterapico e Vaccinogeno Sclavo e il professor Paolo Neri, docente di biochimica dell’Università di Siena e fondatore del Centro Ricerche all’Istituto Sclavo, creato dal nonno materno Achille. ‘La guerra dei vaccini’ è il libro, scritto a quattro mani che racconta la storia di alcuni medici ricercatori, tra i quali Albert Sabin, creatore del vaccino anti Polio, che dopo aver girato mezzo mondo, ha trovato a Siena il centro giusto per la produzione. "Grazie agli studi sui vaccini, siamo riusciti a ridurre il potere letale delle epidemie virali e batteriologiche" ripercorre il professor Neri. "I tre principali protagonisti di questa lotta sono stati Jonas Salk, Hilary Koprowski e Sabin - ammette il professor Leoncini -. Le loro storie parlano di una straordinaria determinazione nell’affermare le proprie convinzioni, che soprattutto tra Salk e Sabin hanno portato a una guerra per l’affermazione del proprio vaccino".

Adolescenti europei, Paesi diversi ma stessi problemi: al Festival si è parlato anche di solitudine, paure e violenza, con le tre organizzazioni - Fondazione Charlie, Anar e Ispcc - in Italia, Spagna e Irlanda. ‘Ascoltare gli adolescenti’ era il titolo del dibattito: ne è nata una riflessione sulle differenze tra generazione Zeta e generazione Boomer e da un test è emerso che i giovani prediligono un linguaggio semplice e i social alla comunicazione verbale. Ma come capire quando i problemi diventano troppo grandi per poterli risolvere da soli? "Le malattie mentali possono essere curate come tutte le altre patologie. Non devono far paura" ha detto Andrea Fagiolini, direttore del dipartimento di Salute mentale dell’AouSenese.