Preziosi legge Federigo Tozzi "Cercava amore"

L’attore oggi ai Rinnovati insieme a Motus Danza. Il suo racconto chiude il festival del linguaggio

Alessandro Preziosi legge ‘Federigo di Siena, il cielo nelle ossa’ questa sera alle 19 al Teatro dei Rinnovati: un omaggio allo scrittore nel centenario della scomparasa. Preziosi con un evento ad alto impatto artistico ed emotivo, in cui le sue parole incrociano la coreografia di Motus Danza, chiude il festival ’Sì Siena, linguaggio tra terra e cielo’, direzione artistica Davide Rondoni.

"Parole, racconti estratti dalle sue opere, ‘Bestie’, ‘Con gli occhi chiusi’, ‘Tre croci’, ‘Come leggo io’: capolavori dai quali emerge l’umanità, la forza dello scrittore. Quando si interpreta un grande personaggio come Tozzi, è come riscrivere le sue creazioni. Questa volta tanto più perché la mia lettura incrocia le azioni di Motus Danza: parole e corpo rielaborano queste opere senza tempo". Francesco Pacelli, Martina Agricoli, Ilaria Fratantuono, Roberta Morello, Mattia Solano, interpretano le coreografie di Simona Cieri, concept Cinzia Cieri.

Il Tozzi che emerge?

"L’uomo, lo scrittore, uno dei nostri autori che è riuscito ad interpretare meglio le condizioni dell’essere umano all’inizio del Novecento. Prima che la critica rivalutasse le sue opere, era ingiustamente considerato uno scrittore in ritardo rispetto alle avanguardie. Giacomo Debenedetti liberò i suoi lavori proiettando Tozzi nella sua grande dimensione".

È un esperto di Tozzi?

"Prima di questa occasione, non lo conoscevo. Dopo che il direttore artistico mi ha contattato ho iniziato a scoprire Tozzi: mi ha conquistato con le sue parole semplici, lo stile, la poetica umana, la sua conversione dallo scetticismo ateo al cattolicesimo".

’Federigo di Siena’ ma il rapporto di Tozzi con la sua città è stato controverso.

"Mi ha convinto l’approccio di Rondoni; sono onorato di raccontare Tozzi. Da questi brani, emerge il suo vero rapporto con Siena, ma anche con la campagna, il paesaggio, importanti nelle sue opere. Cerco metaforicamente di chiudere gli occhi e descrivere gli ambienti raccontati da Tozzi. I senesi capiranno: sono uniti allo scrittore dallo stesso ceppo. Conosco Siena, apprezzo la sua grandezza culturale, la flessibilità maggiore rispetto ad altre città della Toscana"

Lei come descriverebbe Tozzi?

"Una persona non amata; mi ha colpito la sua frase: ’tu hai il mio bacio come il filo nell’invisibile’. Arriva al cuore. A Montale, Pavese, altri, le parole sono servite per non calarsi nella realtà; Tozzi aveva bisogno del mondo che lo circondava: è stato un ideologo del linguaggio".

Dopo Cyrano, Amleto, Don Giovanni, Van Gogh, gli altri suoi personaggi, Preziosi che si misura con Tozzi è diverso?

"Ovviamente, sono differenti i protagonisti come lo è lo spettacolo. Quando parliamo di messinscene, tragedie, altre performance, i ruoli sono strutturati e implicano uno sforzo maggiore. ‘Federigo di Siena’ è una lettura scenica che incrocia la danza, è condivisione con il pubblico di un personaggo e delle sue opere".

Antonella Leoncini