Portanova ancora all’attacco "Confronto con la ragazza"

Manolo con il padre e il legale ha ribadito la sua versione a ’Quarto grado’ "Sta rovinando la vita di persone che sono innocenti", ha detto il calciatore.

di Laura Valdesi

SIENA

Il caso dello stupro di gruppo di una studentessa senese nella notte fra il 30 e il 31 maggio 2021 in un appartamento vicino a Piazza approda a ’Quarto grado’, la trasmissione condotta da Gianluigi Nuzzi che si occupa delle vicende di cronaca più scottanti degli ultimi anni. Dopo il deposito delle motivazioni della sentenza di condanna a 6 anni del gip Ilaria Cornetti nei confronti del calciatore del Genoa Manolo Portanova e di suo zio Alessio Langella, il giocatore aveva organizzato una conferenza stampa per declinare, per la prima volta, le sue ragioni. E venerdì sera era in studio a ’Quarto grado’ insieme al padre Daniele e al difensore Gabriele Bordoni.

"La ragazza non è mai stata sola con me nella stanza ma sempre con tutti. Perché mi accusa? Non lo so – ha ribattuto all’interrogativo del conduttore dopo la ricostruzione del caso con la versione di giocatore e studentessa –. Mi sono posto tante domande in questi anni. Ma io a lei non ho mai fatto del male. Abbiamo portato tantissime prove che non sono state guardate. La mia innocenza è in quelle carte". Aspetto che è stato sottolineato dall’avvocato Bordoni che ha già depositato l’appello di 98 pagine. "Non ci sono prove regine – spiega sollecitato da Nuzzi – ma un corollario di elementi che meritavano di essere contraddetti e non lo sono stati. Un esempio: nelle primissime indicazioni che la ragazza trasmette alle persone con cui dialoga dice e ripete ’non ho mai detto no, non mi sono imposta, non ho saputo gestire la situazione’. Il giudice dice che ciò è stato poi rivisto e rimodulato, personalmente ritengo siano le prime parole quelle più genuine e da considerare. Abbiamo scoperto (si riferisce ad una lettera di una ragazza americana stuprata, ndr) documenti scaricati da internet e fatti propri senza dirlo". Ma il gip Cornetti, come noto, parla di "racconto coerente" della ragazza ritenuta pienamente attendibile, viene rilevato nel corso della trasmissione. Di più: il gip ha scritto "che il dissenso della vittima è stato sin da subito e per tutta la durata del rapporto di gruppo evidente e manifesto".

"A prescindere dall’educazione data a mio figlio se avesse fatto una cosa del genere, l’ho già detto, l’avrei portato io stesso in carcere ma con la stessa grinta non posso non difenderlo", ha spiegato Daniele Portanova. E quando il conduttore chiederebbe al giocatore cosa direbbe alla ragazza se lo stesse vedendo ribatte pronto: "Vorrei che un giorno si presentasse qui insieme a me. Magari un confronto, era stato chiesto dall’avvocato ma non c’è stato. Sta rovinando la vita di persone innocenti". Se sono consapevole che questa vicenda potrebbe condizionare la mia esistenza? Certo ma non ho paura perché come ho creduto alla giustizia prima lo faccio anche adesso. Se un innocente andasse in carcere vuol dire che la giustizia italiana ha sbagliato".