Pop-corn e capienza piena, ma il pubblico dov’è? "Troppa paura della sala, incassi ancora a metà"

Francesco Debolini, gestore dei cinema senesi: "Aumentano le presenze, soprattutto di giovanissimi. Ma la strada è ancora lunga"

Buio in sala, il film sta per iniziare. I cinema riaprono al 100 per cento della capienza, eppure non c’è il solito brusio prima della proiezione. Francesco Debolini, proprietario dei cinema Metropolitan e Odeon e gestore dell’Alessandro VII però, rimane ottimista.

Il ritorno alla capienza piena sta aiutando?

Sì. Il miglioramento si nota rispetto ai mesi passati. La gente comincia a venire grazie anche alle vaccinazioni e al calo dei contagi, ma ancora i numeri sono bassi per arrivare alle frequenze di prima della pandemia.

Cosa è cambiato?

Anche se il miglioramento si percepisce, comunque resta un segnale troppo debole per parlare di un ritorno pieno. Abbiamo registrato un aumento del 50% circa rispetto a sette mesi fa, ma un film che l’anno passato avrebbe registrato incassi pieni, adesso ne registrerebbe solo la metà.

I costi che i cinema devono sostenere sono aumentati?

In realtà, non di molto. Fino a questo momento non ci sono stati licenziamenti nel personale e questo è una nota positiva. Sicuramente Il Covid ha aggiunto nuove uscite al bilancio dei cinema: sanificazione e costi di sorveglianza. Ma sono dei costi parziali, che non hanno inciso particolarmente nel resoconto finale.

E i guadagni?

Il bilancio è migliorato rispetto al periodo delle riaperture limitate. Per adesso però continua a chiudersi in rosso. Parlare di guadagni è troppo presto, è meglio parlare di frequenze, che crescono sì, ma rimangono ancora scarse.

Chi è tornato in sala?

I giovani tra i 18-20 anni sono tra quelli che si vedono di più. Sono tornati gli abituali, ma la sala piena di spettatori rimane un’immagine stampata nelle memorie pre-Covid. Si percepisce ancora la paura di tornare alla vita normale molti preferiscono rimandare il ritorno al cinema.

Perché?

Non si sentono in sicurezza, perché vedono la sala come un ambiente chiuso, ristretto e quindi con un rischio di contagi più alto, nonostante le sanificazioni tra una proiezione e l’altra. L’obbligo di mascherina in sala è un altro freno per chi desidera tornare al cinema, ma non vuole sedersi davanti al grande schermo con naso e bocca coperti. Per tutti questi mesi il cinema non si è fermato, ma ha dovuto rallentare il passo. Mentre altre attività stanno riprendendo la rincorsa e rilanciarsi nel mercato, il cinema deve ancora riprendere fiato.

Magari non è solo paura. Forse i senesi hanno perso l’abitudine al grande schermo?

Le piattaforme di streaming non sono da considerarsi come la causa della bassa frequenza in sala. Dopotutto, il cinema resta lo spettacolo più bello del mondo. Un film sul grande schermo non si può paragonare alla miniatura del televisore. Il cinema ti permette di entrare in un’atmosfera non paragonabile al salotto di casa, dove manca il grande schermo, un’ottica perfetta e un impianto stereo adeguato. Netflix non ci dà tutto questo.

Su quali sentieri si muoverà il cinema nei prossimi mesi?

È troppo presto per tornare a parlare di sale piene. Tutti vogliono tornare al cinema, perché è un’esperienza unica che non si può vivere altrove. La speranza è che le vaccinazioni e le diminuzioni dei contagi possano rassicurare i più timorosi e convincerli a fare ritorno in sala.

Ilenia Costa