Poggibonsi in lutto E’ morto don Giorgio

Era parroco di San Giuseppe, stava molto vicino ai bisognosi. Il sindaco Bussagli: "Persona. buona e per il prossimo"

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Testimone di una fede autentica, attento alle istanze delle persone più fragili. Così la comunità di Poggibonsi ricorda Don Giorgio Medda, il parroco di San Giuseppe scomparso l’altra sera in seguito a un infarto. Se ne è andato in silenzio, lasciando un grande vuoto non solo tra i parrocchiani ma all’interno della città nel suo insieme per quel modo semplice e allo stesso tempo profondo di essere vicino alla gente. Di prestare ascolto e di dare conforto ad ammalati e bisognosi, visitandoli casa per casa, suonando campanelli e salendo, talvolta con fatica, i gradini dei palazzi. E poi il legame con i giovani di varie generazioni, dei quali è stato riferimento, guida spirituale. Nato nel 1952 nella Sardegna sudoccidentale, a Narcao, storica terra di minatori nel distretto del Sulcis, Giorgio Medda divenne nel 1978, appena ordinato sacerdote, vice parroco di San Giuseppe (e anche parroco di Santa Maria a Talciona) accanto a Don Aldo Ceccherini, di cui sarebbe poi divenuto successore a fine anni Novanta dopo un periodo altrettanto significativo a Colle di Val d’Elsa, presso la parrocchia di Sant’Andrea alle Grazie. Tanti gli adolescenti del periodo che tengono in mente, nelle ore di catechismo o nei campi scuola, le letture evangeliche e le relative riflessioni del prete con la barba folta e i jeans che impartiva piccole lezioni di vita, talvolta affiancate a una battuta o a un bonario rimprovero. San Giuseppe parrocchia viva per merito della sua propensione all’accoglienza e della capacità di creare una rete solidale. "Una presenza autorevole quanto discreta, forte quanto garbata. L’essenza della relazione. Una persona per il prossimo": questo il pensiero del sindaco di Poggibonsi, David Bussagli. Lo scorso 18 giugno in San Giuseppe, Don Giorgio, i ragazzi della Cresima e le catechiste ricevettero l’Arcivescovo Augusto Paolo Lojudice. Un incontro per restituire al gruppo un minimo di serenità in una fase di restrizioni. Oggi alle 15 le esequie nel piazza San Giuseppe, ovvero davanti alla chiesina, secondo l’abituale, affettuosa denominazione che ben si unisce all’umiltà che ha accompagnato Don Giorgio nel suo cammino terreno.

Paolo Bartalini