Pasticcerie Nannini, c’è la sentenza Fu solo ’bancarotta impropria’

Alessandro Nannini patteggia la pena per i mancati pagamenti dei tributi. L’avvocato Pisillo: "Non c’era bancarotta grave"

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"Abbiamo deciso, insieme ad Alessandro Nannini, di patteggiare uno dei due reati contestati, perché oggettivamente scaturente dal mancato pagamento delle imposte per più anni. Il processo si sarebbe giocato sui motivi aziendali che portarono in quegli anni a tale mancato pagamento; l’ esito sarebbe stato incerto e si è preferito chiudere rapidamente la vicenda con una pena concordata con la Procura. Per l’altro reato contestato abbiamo dimostrato l’insussistenza della bancarotta". Così l’avvocato Fabio Pisillo, legale di Alessandro Nannini, commenta l’epilogo dell’inchiesta romana, condotta dal pm Francesco Romano, che aveva contestato a Nannini la bancarotta fraudolenta per il mancato versamento all’Erario di tasse per un 1 milione e 200mila euro. E di aver fatto sparire i libri contabili, accusa caduta perchè i documenti sono stati trovati.

Il giudice ha deciso il "non luogo a procedere per la contestazione di bancarotta documentale". E accettato il patteggiamento a 1 anno e 4 mesi, pena sospesa, per ’bancarotta impropria’, derivante dal mancato pagamento di debiti tributari.

Il tutto legato alla Pasticcerie Nannini srl, dichiarata fallita dal tribunale di Roma nel 2019. Una società che non ha legami con la Nannini srl, la storica società di famiglia, proprietaria del ’Conca d’oro’ .