Laura Valdesi
Cronaca

Panerati: “Così abbiamo abbattuto l’ecomostro realizzato dalla ‘ndrangheta”

L’architetto senese l’unico toscano nel team di tecnici in Calabria. “Era una struttura complessa e robusta: serviti quasi 400 chili di esplosivo”

Gianni Panerati davanti al'ecomostro

Gianni Panerati davanti al'ecomostro

Siena, 19 dicembre 2023 – C’era anche un architetto senese, Gianni Panerati, esperto di esplosivistica civile, fra gli addetti al sistema di coordinamento dell’attività di demolizione dell’ecomostro costruito dalla ’ndrangheta, quello di Torre Melissa in Calabria. Che è stato ridotto in polvere domenica poco dopo le 13 alla presenza del comandante generale dell’Arma Teo Luzi, del ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, del vice ministro della giustizia Francesco Paolo Sisto e del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto.

“Le operazioni sono iniziate alle 13.15, ero uno dei sei cosiddetti fochini che hanno coordinato i vari operai per caricare, collegare e far esplodere il palazzo Mangeruca. Due ingegneri, io che sono appunto architetto e tre tecnici collaboratori, questi i fochini”, racconta Panerati, unico toscano del team impiegato nell’abbattimento dell’edificio abusivo sequestrato alla criminalità organizzata nel 2007 e confiscato nel 2012. Ci sono voluti due secondi e quasi 400 chili di esplosivo per ridurre in polvere l’ex mobilificio.

Panerati collabora da tempo insieme con la ditta sarda Deton srl, specializzata nel settore, che per palazzo Mangeruca ha affiancato la Società impresa lavori stradali (Lvs). “L’esplosivo era stato sistemato sugli enormi pilastri di cinque piani, non sugli ultimi due. Una struttura complessa, particolarmente robusta ma tutto è andato liscio. Il lavoro preparatorio effettivo si è svolto fra sabato e domenica. C’era ansia stante la delicatezza e anche il valore simbolico che questa demolizione aveva. A preoccuparci maggiormente era l’esito dell’abbattimento, è stata fatta un’implosione con ribaltamento. Non si può avere mai la certezza assoluta del risultato. Di conseguenza c’è stata grande soddisfazione ed entusiasmo per essere riusciti ad arrivare al traguardo che ha comportato sforzo fisico ma anche emotivo".

Panerati, che sin da piccolo amava lavori in cava e in miniera, si è specializzato a Parma e dal 2015 svolge questa attività a pieno regime. “Ho partecipato nel 2014 e nel 2015 all’abbattimento di un ponte ferroviario a Caltagirone e l’anno seguente del viadotto Himera della Palermo-Catania. Diversi i tralicci dell’alta tensione abbattuti per conto di Terna, il prossimo obiettivo un ponte nella zona di Genova”.