Palio annullato, ma le contrade vivono comunque: gli strani giorni della città

Il coronavirus lascia Siena senza la sua massima celebrazione: non accadeva dalla Seconda Guerra Mondiale

Signore conversano nella contrada dell'Onda (Lazzeroni)

Signore conversano nella contrada dell'Onda (Lazzeroni)

Siena, 1 luglio 2020 - In contrada ci si ritroverà comunque, in qualche modo. Ma il vuoto resta grande: non c'è il Palio del 2 luglio, non c'è quell'attesa che fa battere il cuore di un'intera città. Il coronavirus ha potuto quello che solo la guerra aveva cancellato: niente Palio, e Siena vive giorni strani.

Non c'è il tufo steso in piazza del Campo, non ci sono le cene delle contrade così come non ci sono le migliaia di turisti che ogni anno arrivano da tutto il mondo per godersi uno spettacolo le cui immagini rimbalzano ai quattro angoli del globo. I cavalli hanno comunque percorso in alcuni casi le contrade: e il rumore degli zoccoli ha fatto venire un tuffo al cuore a Siena, a chi vive il Palio tutto l'anno. Una atmosfera strana che si ripeterà anche il 16 agosto: perché anche in quella data, come da decisione delle autorità, non si correrà.

"Certo - sottolinea la professoressa Gabriella Piccini docente di storia medievale all'università di Siena- che il palio e' una festa fisica, ma se c'e' un aspetto in questa situazione da sottolineare e' che le persone vedono un punto di riferimento nella contrada in quanto rione, dove poter stare insieme".

Senio Sensi, ex priore della contrada dell'Oca invita al realismo. "Non dobbiamo stare a compiangerci se il palio non si fa. Dobbiamo essere realisti. Privilegiamo piuttosto la contrada e rendiamoci conto della realta' senza piagnistei. Piuttosto cogliamo questa occasione per discutere delle cose che non vanno nella nostra festa".