Palio, Rugani: "Strategie, nessuno stravolgimento"

Eletto capitano della Tartuca con l’85% dei voti. "Lo staff? Non lo sanno neppure i prescelti, lo comunicherò il 30 novembre"

Niccolò Rugani

Niccolò Rugani

Siena, 24 novembre  2022 - Chi dice Palio, dice Rugani. Una famiglia che ha scritto la storia della Festa. Non solo nella Selva ma anche nella Tartuca dove ben cinque Carriere conquistate portano la firma di Jacopo – 1930 e il cappotto del 1933 – e di Remigio (1951 e 1953). Adesso a lasciare il segno in Castelvecchio proverà sicuramente il nuovo capitano della Tartuca, Niccolò Rugani, che è stato eletto con l’85% dei consensi su 364 votanti. "Onorato e fortemente motivato", sintetizza il neo dirigente.

Visto il nome che porta, prima o poi sarebbe arrivata la richiesta di mettersi in gioco in prima persona, dopo essere stato mangino di Cortecci.

"Non so dire ma è certo che quando la Tartuca chiama io ci sono".

Rugani, non solo in Tartuca ma anche nella Selva, ha spesso significato nel Palio colpi di scena. Imprevisti. Sarà così anche nel suo caso?

"No, adesso i tempi sono cambiati. Per primo è tutto più veloce grazie anche alla tecnologia. Difficile inventare qualcosa. Il Palio vero, a mio avviso, si costruisce sui rapporti umani e sulla lealtà, sul credere nelle persone. Meglio farlo con un fantino e una Contrada di meno in assenza di questi ingredienti".

Eletto con l’85% dei voti, un bel risultato.

"Certo. La Tartuca si confronta sempre e c’è dialettica interna. Però una volta decisa la strada procede compatta. Sono felice non solo per la percentuale ma anche per il numero di contradaioli che è andato a votare. Non ho lasciato neppure trapelare quali potevano essere i miei collaboratori in quanto desideravo capire quale fosse il sentire reale della Contrada sul mio nome".

A proposito: quando verrà svelato lo staff?

"Mercoledì 30 novembre, quando alle 19.45 si svolgerà l’insediamento. Neppure i prescelti sanno ancora il gruppo che ho in mente".

La Tartuca a luglio corre di diritto: punterà dritta su Tittia?

"Ora è prematuro. Chiaro che quanto ha costruito Gianni Cortecci non andrà perso. Del resto il Palio l’abbiamo fatto insieme negli ultimi anni, normale che ci sia una linea già tracciata".

E’ davvero lui il nome da battere oppure Scompiglio è sullo stesso piano?

"Uno ha vinto gli ultimi quattro palii, se ne traggano le conseguenze".

Fantini giovani?

"Vediamo la provincia".

Cavalli: c’è qualcosa da cambiare nel Protocollo?

"Ho pensato ultimamente più ai fantini che ai cavalli. Mi allineerò con gli altri ma ritengo che grossi stravolgimenti non ci siano da fare".

Mossiere: si conferma Ambrosione?

"Deve essere una scelta collegiale fra i capitani che, a mio avviso, si devono ritrovare e in tale sede approfondire, anche criticamente. Uscendo però con una soluzione che sarà poi quella unitaria".

Quale sarà il rapporto con la Chiocciola e con Maggi?

"Come lo impostano i dirigenti di due avversarie. Cercherò di svolgere bene il mio incarico e che lui faccia male il suo. Maggi ovviamente penserà di me la stessa cosa. Tutto ciò nel massimo rispetto dei ruoli, un conto è fare il contradaiolo, uno il dirigente".