"Palio, motore della Contrada Impossibile farne a meno"

Il priore della Civetta Bonacci ha intitolato una sala del museo a Brini e Bardini "Puntiamo a correre a luglio nel modo più vicino possibile alla tradizione"

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Ormai le Contrade vanno con il ’navigatore’ quanto a regole per stare in Società e per il Giro. Sarà così anche per la Civetta che ha deciso di fare la festa titolare in occasione di uno dei due patroni, San Bernardo Tolomei. "Una scelta condivisa", osserva il priore Andrea Bonacci che, già ieri, è stato l’anima di alcuni appuntamenti nel Castellare. "A parte la messa e l’omaggio a Monte Oliveto, questo però giovedì, si è svolta la cerimonia anni d’argento che ha coinvolto sia chi ha compiuto 80 anni la scorsa stagione che nel 2021. A seguire l’intitolazione di una sala del museo a due capitani che hanno vinto il Palio nel ’900, Vittorio Brini nel 1949 e Giorgio Bardini lo Straordinario 1960. Nell’occasione la famiglia di quest’ultimo consegnerà l’asta da mettere nel museo e donerà anche il giubbetto vittorioso del 1979", racconta il priore.

La Civetta gira, il Drago pure.

"Ci siamo coordinati. Per quanto riguarda il rientro prima loro, noi a seguire".

Com’è il clima nel Castellare?

"Non si tratta di un periodo facile per tutte le Contrade. La possibilità di svolgere la festa titolare quasi nella sua completezza aiuta. C’è comunque ancora un po’ di strada da fare per tornare alla normalità".

Ipotesi tre Palii nel 2022: che ne pensa Bonacci?

"Vediamo intanto di riuscire a correre quello di luglio nella maniera più simile possibile alla tradizione. La situazione pandemica è ancora molto incerta. Spero veramente che i vaccini possano aiutare a tornare alla normalità".

Il green pass ormai è stato accettato dai civettini.

"Devo dire che non ci sono stati problemi particolari al riguardo. Anzi, alla fine veniva quasi sollecitato per stare tutti più tranquilli quando vengono utilizzati cucina e altri ambienti".

Le Contrade hanno bisogno anche delle Carriere?

"Il Palio è un motore di cui la Contrada non può fare a meno. E’ importante rivedere la terra in Piazza, permettendo la partecipazione nella maniera il più possibile vicina alla tradizione. Credo che si sia avuta in questo periodo la prova provata che le Consorelle senza corsa vanno in forte sofferenza come frequenza ed entusiasmo".

Il 16 agosto un gruppo di contradaioli ha cantato sotto le trifore e davanti alla prefettura.

"La dimostrazione che c’è desiderio di rifare il Palio e che è condiviso da tutti. Uno può o meno concordare ma il senso era questo".

Progetti a breve?

"Il principale è quello di riprendere le attività che via via possiamo svolgere. Ieri prima di cena c’era un gruppetto di bambini, debitamente distanziati, con capitano e barbaresco che raccontavano loro aneddoti del Palio. Stiamo organizzando il campo estivo per i primi di settembre. Cerchiamo di coinvolgere soprattutto i giovani che hanno sofferto maggiormente in questa pandemia".

La cosa che preoccupa di più il priore Bonacci?

"Che permanga questa situazione di incertezza su ciò che si può o meno fare".