Palio, il sindaco chiede consigli ai barbareschi

Li ha ricevuti in Comune dopo la lettera dove dicevano ’no’ a modifiche della Festa per sempre. "Solo norme transitorie", ha assicurato

Non poteva ignorare l’appello di 17 barbareschi che hanno scritto la storia del Palio e delle loro Contrade. In quella lettera inviata al sindaco Luigi De Mossi a inizio ottobre chiedevano al primo cittadino ascolto affinché "com’era avvenuto in precedenti casi di modifiche del Palio (peraltro condivisibili) finissero per diventare la regola". Il timore era in soldoni che eventuali restrizioni adottate, a causa della pandemia, per poter correre il Palio si trasformassero in consuetudine. E questo i 17 barbareschi (c’era anche il mitico Enrico ’Bobo’ Brandani dell’Oca, recentemente scomparso) volevano scongiurarlo.

Il sindaco li ha convocati martedì scorso e per questo lo hanno ringraziato. Sessanta minuti dove c’è stato uno scambio di opinioni franco con De Mossi. Che ha parlato loro del Protocollo che intende mettere a punto per tornare a correre nel 2022. Perché l’intenzione, ribadita anche ai vecchi barbareschi è quella di svolgere le Carriere di Provenzano e dell’Assunta. Se possibile anche una terza, il Comune non si tira certo indietro. Si sono passati in rassegna i momenti più delicati - dalla fase dell’estrazione a sorte delle Contrade all’assegnazione dei barberi per esempio –, si è accennato a soluzioni alternative che potrebbero esserci per il saluto delle Contrade al Monte e allarcivescovo. Potrebbero andare un alfiere e il paggio maggiore con il cardinale che attende sul sagrato, senza popolo. Si è parlato di scenari – sono soltanto un pour parler in questa fase – che consentirebbero con l’implementazione del numero di varchi nella Piazza di portare a 17mila le persone presenti quando il mossiere abbassa il canape, se le restrizioni non creeranno ostacolo. Ha ribadito anche ai barbareschi che nella Conchiglia, se il virus non mollerà del tutto la presa, servirà il green pass. Soprattutto il sindaco De Mossi ha chiesto agli uomini del cavallo di avanzare proposte utili per garantire lo svolgimento della Festa. Piccoli accorgimenti che occhi allenati possono cogliere, salvaguardando la tradizione. E ha promesso loro che ogni eventuale restrizione sarà soltanto transitoria. Il Palio tornerà nella sua veste originale a pandemia terminata.

I barbareschi si sono ritrovati ieri sera per valutare, tutti insieme, eventuali buone idee sull’argomento da consegnare al Comune. Anche se manca uno dei promotori principali della lettera al sindaco, Enrico Brandani. Tutti i barbareschi, sia del passato che quelli che hanno rivestito questo ruolo nel proprio rione,hanno partecipato ad una raccolta fondi in nome del ’Bobo’ poi consegnati alla figlia Gianna. Perché Siena non dimentica i suoi protagonisti.

Laura Valdesi