Palio, il Drago svela il numero unico che si chiama 'Favoloso' / FOTO

E intanto Brio sogna lo Straordinario: "Mi vedo cavaliere medievale pronto alla giostra"

Emilio Giannelli, dragaiolo e pittore del Palio

Emilio Giannelli, dragaiolo e pittore del Palio

Siena, 21 settembre 2018 - «Una contrada elegante», dice il sindaco Luigi De Mossi consegnando le monete al priore del Drago Claudio Rossi. L’atmosfera è leggera e raffinata, nei giardini che sembrano «un bosco incantato», affacciati su uno scorcio di Siena che riempie il cuore. Ed elegante è, nella sua semplicità, anche il numero unico che celebra la vittoria di Brio e Rocco Nice. «Favoloso», il nome dato al librone del successo che assomiglia a un tomo medievale con le pagine che sembrano scritte sulla pergamena. Un omaggio ai gioielli della Contrada, in primis Emilio Giannelli che ha realizzato il Palio-vignetta e al quale vengono dedicate le prime pagine del numero unico a tiratura limitata dove diventa ‘mastro Milio’. «Insolito e diverso, come la vittoria del Drago», esordisce Giovanni Molteni che ha coordinato la commissione da cui è uscito un capolavoro di contenuti e di grazia. «Con il valore dell’esperienza che si fonde con il tocco dei giovani», aggiunge illustrando senza fronzoli lo stile fantasy che contraddistingue il Drago inciso sulla copertina – made in Pizzichini –, logo della festa.

Contenuti, si diceva. Il priore Rossi descrive lo staff Palio «come la punta dell’iceberg sotto cui c’è una base massiccia e stabile». E coglie l’occasione, davanti alle Consorelle, per auspicare «che vengano messi da parte interessi personali sforzandoci di essere prima di tutto senesi e poi contradaioli». «Celebriamo il Drago ma anche l’orgoglio e l’appartenenza alla città. Il Palio è vita? Sono parzialmente d’accordo, in realtà lo sono le Contrade, una cosa speciale», gli fa eco il capitano Fabio Miraldi. Ma lo Straordinario si corre fra un mese. E il priore Rossi lo evoca augurandosi «lo sforzo di tutti affinché vada per il meglio».

Chi già sogna è Brio. Abbracci e strette di mano per il fantino avevano ieri un sapore diverso. La stagione non è finita. «Fra un mese a quest’ora – dice mentre nei giardini incantati cala la sera – si saprà chi ha vinto. E’ il primo Straordinario della mia carriera. Non lo immagino, è un Palio a bruciapelo. In Contrada ci resto anche dieci giorni... tanto dopo non ho da fare niente perché è inverno! L’emozione dell’estrazione, dieci bandiere che escono una dietro l’altra...». Confessa che questo Palio gli «piace da morire. Sento i brividi a pensarci. Immagino di essere un cavaliere medievale o dell’antica Roma che, fuori dalle mura, si prepara alla giostra che ci sarà». Dal sogno alla realtà: i doni al proprietario di Rocco Nice, Massimo Marchetti (libro e coperta per il barbero), a Maestro di campo e comandante della polizia municipale. Poi i capannelli fra le dirigenze. E’ Palio davvero.