De Mossi: "Un Palio di luce, l’uscita dal buio. Dà anche un senso di protezione"

L’incipit con toni umili del sindaco. "Mi brontolano. Critiche legittime, qualcuna ingiusta. La Festa è il nostro momento di unione, questa era l’occasione per presentare qualcosa di nuovo"

Il sindaco Luigi De Mossi con Andrea Anastasio, sotto il drappellone ’double face’

Il sindaco Luigi De Mossi con Andrea Anastasio, sotto il drappellone ’double face’

Siena, 11 agosto 2022 - ​L’esordio è dimesso, umile, niente affatto presuntuoso. "Ci ritroviamo qui, in questo momento, tutti insieme, con le nostre mancanze, i nostri difetti, le nostre debolezze... Il Palio è il nostro momento di unione".

Sindaco De Mossi, come mai un incipit così low profile?

"Perché mi brontolano"

Si vede che questo drappellone le è piaciuto..

"Io sono sempre sincero. Quella Madonna è Tiziano, i cavalli ricordano quelli della Basilica di San Marco, Anastasio ha studiato a Venezia. Lui è un designer, ha progettato mobili, ha fatto tante cose diverse con stili diversi. L’ho conosciuto a Mantova, avevo finito di presentare un libro. La sua componente artistica è fondamentale, però".

Innegabilmente è un Palio innovativo..

"Questa era un’occasione per presentare qualcosa di nuovo. Anche se il figurativo a Siena piace sempre, difficile derogare da questa regola. Ma il drappellone contiene tante cose particolari; i fiori e le paillettes che rimandano all’India, gli stemmi delle Contrade con animali e barberi".

Qual è il senso di questo Palio di agosto? Quello di luglio era la ripartenza...

"Mi piace l’idea del Palio di luce, capace di riaccendere il lume della Festa, di segnare l’uscita dal tunnel buio di due anni di pandemia. Non è mai scontato, quando si riparte, che tutto scorra in maniera fluida. Spero che la luce esalti tutto quello di buono che noi abbiamo a Siena".

Sarà il Palio dell’unità ritrovata?

"Le polemiche, le critiche, alcune feroci, altre legittime, altre gratuite, non mettono mai in discussione il tessuto sociale della città. Questo è un valore di una società così aggressiva, ma diretta, sincera. Che ti insulta ma un minuto dopo ti risaluta".

Il filo conduttore degli errori di luglio può essere stato la presunzione?

"E’ come quando una macchina, dopo due anni, provi a rimetterla in moto. Ci sta anche che il motore non parta. E’ stata la somma di tante circostanze, anche imprevedibili, come la caduta di un fantino o la botta presa da un cavallo. Le colpe non tendo mai a darle a nessuno. C’è stata una concomitanza di situazioni, ora c’è un Palio di luce e proviamo a viverlo pienamente".

Il cencio double face le ha suggerito qualcosa?

"Io vedo i bozzetti, scelgo l’artista. Ma l’artista ha piena libertà nella realizzazione dell’opera".

Le paillettes danno qualcosa di scintillante al drappellone?

"Oltre alla luce, trasmettono anche un senso di protezione. Ricordano le armature dei duci, le cotte dei nostri armigeri, le corazze dei figuranti. Potrà irradiare sulla città il ritorno sempre più vicino alla normalità. Ma Siena non vive con la testa sotto la sabbia, è pienamente conscia di quello che accade là fuori, nel resto del mondo. Però noi godiamoci questi quattro giorni di festa. Quel che accadrà dopo è un’altra storia".