Palio di Siena, il trionfatore Tittia: "Ho vinto da solo contro tutti"

Terzo successo consecutivo per Giovanni Atzeni: "Mi sono sentito in dovere di fare questo risultato"

La gioia di Tittia dopo la vittoria del Palio (foto Paolo Lazzeroni)

La gioia di Tittia dopo la vittoria del Palio (foto Paolo Lazzeroni)

Siena, 3 luglio 2022 - "Un Palio da solo contro gli altri. Sì, ero solo", annuisce Tittia. Nei suoi occhi questa volta c’è un altro sguardo, rispetto alle vittorie passate. Quello di chi sa che centrare tre Carriere consecutive non succede a tutti. E che solo i migliori, aiutati dalla fortuna quanto si vuole, possono riuscirci. "La voglia è tanta, la fame è tanta. Dopo due anni ci voleva un Palio così", esordisce nella stalla dopo aver accarezzato e ringraziato Zio Frac.

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Tittia, la mattina della Tratta sarebbe stata fondamentale per individuare i cavalli.

"Avevo visto lui e volevo montare lui. Mi ha dato ragione".

Nascosto durante le prove.

"Dai un po’ da dietro sì ho provato. Però mi fidavo. Ho fatto solo le cose di cui c’è bisogno e che servono la sera del Palio".

Cosa hai pensato quando siete rimasti 5 fra i canapi e la rincorsa?

"Che era sempre più facile. Mai avuto dubbi. E poi più la mossa si allungava, credevo tanto nel cavallo giovane, sempre fresco e pronto. Non avevo niente da perdere, ho dimostrato tutto. Ho avuto le persone giuste vicino nei giorni di Palio".

Tre carriere di fila, sono tante.

"Non mi voglio fermare qui, sfrutto il momento".

Come giudichi il mossiere?

"Lui per noi fantini e per le Contrade rappresenta una grandissima garanzia perché credo che ha dato migliaia di mosse. Quello che può fare lui non lo può fare nessuno".

Quando c’è stata la partenza ti sei spostato verso il basso, quindi gli altri non sono partiti. Hai vinto lì il Palio?

"Ma io ho cercato di mantenere la mia posizione".

Quanto è stato difficile un Palio con tanti esordienti?

"Molto. La preoccupazione dentro l’Entrone, prima di uscire, era tanta. Erano tranquilli, comunque, e si sono comportati bene tutti".

Appena hai visto arrivare Scompiglio cosa hai pensato?

"E’ un grandissimo fantino ma ero convinto di vincere. Dovevo".

Convinto di aver vinto? Siete arrivati molto ravvicinati .

"Sono sempre stato cauto, nel dubbio si aspetta un secondo. E’ risuccesso, però sempre a favore mio".

Una stalla con veterinario e un maniscalco inglese.

"Un grandissimo problema perché non parlavano una parola di italiano, però sono dei fenomeni. E’ il secondo veterinario che parla anche l’italiano, hanno fatto tutto loro, il cavallo era al top".

Hai ricominciato da dove hai finito, dopo due anni di pausa.

"Sì, l’ultimo Palio l’ho vinto scosso e come dice il Degortes vale mezzo. Ma la fame era tanta".

Va fatta una riflessione sui cavalli.

"Qualcosa dietro c’è stato, in alcuni casi è per sfortuna che non sono stati presentati. Non è tutta colpa di altri".

Chi ha fatto strategie forse ora potrà capire che è l’ora di cambiarle?

"Sì, ma questi Palii sono sempre esistiti. Sicuramente ad agosto ci saranno tutti cavalli esperti e bomboloni".

Quando hai visto Viso d’Angelo, che monta tuo figlio, che rimontava?

"Che è stato fortunato, molto. Sennò domani non so che fine faceva! Scherzo, naturalmente. Ho pensato a mio figlio perché è il suo cavallo, non mi poteva tradire".

E’ il Palio più importante della Carriera?

"Il contesto è stato molto importante. Mi sono sentito in dovere di fare questo grandissimo risultato prima di uscire dall’Entrone".