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Palestre e centri sportivi. Sanzioni per i certificati

I carabinieri hanno riscontrato il mancato rispetto delle norme vigenti. Rilasciati da tre medici senza che questi ne avessero titolo: segnalati all’Asl .

di Laura Valdesi

SIENA

Tre medici segnalati all’Asl Toscana Sud Est, sanzioni per circa 10mila euro fra palestre e centri sportivi dove i carabinieri del Nas di Firenze hanno riscontrato irregolarità. Nessuna denuncia all’autorità giudiziaria ma una raffica di multe. Un blitz che ha riguardato la nostra provincia ma, in realtà, l’intera Italia centrale. L’obiettivo era verificare, dagli ambulatori alle palestre, dalle piscine ai centri sportivi, se erano state rispettate le norme che riguardano il rilascio di certificati medici per lo svolgimento dell’attività sportiva. "Ispezioni – spiegano i Nas – finalizzate alla tutela della salute e della sicurezza degli atleti e degli sportivi in generale", verificando tra l’altro anche l’adozione di misure protettive e preventive legate ai rischi per la presenza del batterio della legionella.

Gli accertamenti hanno avuto luogo nella seconda metà di settembre. Al termine dei controlli dei carabinieri sono state segnalate alle autorità amministrative, per l’esattezza all’Asl, ben cinque strutture, fra palestre e centri sportivi. Il motivo? Hanno accettato certificati medici, per l’attività non agonistica, rilasciati senza l’indicazione degli accertamenti diagnostici eseguiti o da specialisti diversi da quelli autorizzati dalla specifica normativa. Una palestra, poi, è stata sanzionata per aver ammesso alla pratica sportiva, anche in questo caso non agonistica, persone che non avevano la dovuta certificazione medica. Inoltre non avrebbe ottemperato nei termini previsti alle verifiche circa il corretto funzionamento del defibrillatore Dae.

I carabinieri hanno iinoltre segnalato all’Asl anche tre medici. Pur non avendo la qualifica di dottore di medicina generale, specialista in medicina dello sport o medico della federazione sportiva italiana-Coni, hanno rilasciato la certificazione sanitaria necessaria per svolgere l’attività, seppure sempre non agonistica. Contestazione che è stata avanzata nei confronti di altri otto loro colleghi, complessivamente fra le province di Arezzo e Firenze.

Nel Centro Italia le ispezioni hanno interessato 413 centri accertando violazioni presso 118 di essi, pari al 28% delle strutture visitate. Il blitz non finisce qui: verranno svolti altri accertamenti.