Palazzo di giustizia: via Natalini e la Romeo, arrivano due nuovi pm

Lascia anche il giudice Nadia Garrapa: va in Corte d’appello a Firenze

Il giudice Romeo, il pm Natalini e il giudice Garrapa

Il giudice Romeo, il pm Natalini e il giudice Garrapa

Siena, 19 aprile 2018 - "Ai nipoti che mi chiedevano cosa vado a fare al Massimario in Corte di Cassazione, ho risposto con un esempio. La procura è il pronto soccorso, dove finiscono incidenti, feriti e bisognosi di cure. Il Massimario è una sorta di laboratorio di analisi che può rendere alla fine un servizio anche al pronto soccorso. Ossia alla procura". L’aula al terzo piano di Palazzo di giustizia è gremita, quando il pm Aldo Natalini saluta "un ufficio di amici", così definisce quella che è stata la sua casa per sette anni. "Sono timido, posso risultare scontroso e anche burbero. Parlare qui davanti a voi è la requisitoria più difficile", ammette sottolineando un ‘compleanno’ speciale.

«Arrivai a Siena l’11 aprile 2011, ho preso servizio in Cassazione il 10 aprile 2018. Una curiosa coincidenza di date", spiega ancora Natalini. "Un sostituto di rango", lo aveva definito poco prima il procuratore capo Salvatore Vitello. Che aggiunge: "Non aveva orari, ha seguito molti processi importanti".

A partire dalle vicende della Banca Mps ma anche le truffe nel settore agroalimentare, fino al caso David Rossi. "Siena la prima sede – osserva più avanti il sostituto –, la porterò sempre nel cuore. Sono stati anni intensissimi con i colleghi. Mi ero proposto di restare quattro anni, sono rimasto ben oltre perché il procuratore ci ha dato la forza vitale. Così sono diventati 5, poi sei e infine sette".

Il trasferimento a Roma di Aldo Natalini, però, è solo la punta dell’iceberg di un valzer di nomi che fra il 2016 e il 2017 sembrava rallentato. E che invece adesso è ripreso. Perché il saluto ieri alle 13 a palazzo di giustizia, alla presenza delle autorità (dal prefetto ai vertici delle forze di polizia), vedeva protagonisti anche due giudici del tribunale.

Nadia Garrapa, che era stata in precedenza a Montepulciano, poi accorpato a Siena. E che il presidente Roberto Carrelli Palombi definisce "come una delle eroine del periodo buio", quando l’attività degli uffici era completamente congestionata e ci fu appunto l’unificazione con il tribunale poliziano in viale Franci. "Prezioso tra l’altro l’aiuto della cancelleria in una fase così delicata", sottolinea il giudice Garrapa che approda in Corte d’Appello a Firenze. Nel capoluogo fiorentino trasloca anche la sua collega Silvia Romeo.