Palazzi vuoti, i sogni di nuova vita

Papesse, Santa Chiara, Pantaneto. Via ai progetti di ristrutturazione

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L’ultima trattativa, anticipata da La Nazione, riguarda palazzo Sozzini Malavolti in via Pantaneto, l’ex sede dell’Università per stranieri al centro di nuovi interessi per una trasformazione in albergo di lusso. È una delle tessere del mosaico dei grandi contenitori in cerca di un ruolo, nel centro storico o nelle sue immediate vicinanze. Da Pantaneto alle due ex sedi della Banca d’Italia, dal poliambulatorio di Pian d’Ovile alla sede della Provincia mai nata in viale Sardegna, dall’ex caserma dei Vigili del fuoco all’ex distretto Santa Chiara. E lasciando per un attimo sullo sfondo il grande patrimonio immobiliare di Banca Monte dei Paschi, per cui furono chiesti imponenti cambi di destinazione d’uso (negati) già in fase di discussione del Piano operativo.

Su palazzo Sozzini Malavolti si è già consumato un aperto dissidio tra Comune e Soprintendenza nel recente passato. "Qualsiasi operazione di tipo privatistico sul palazzo è bloccata da un vincolo dello Stato. La destinazione di quell’immobile deve essere pubblica, tutti i progetti devono essere concordati. Inutile criticare la Soprintendenza, il vincolo è del Ministero", disse il soprintendente Andrea Muzzi quando sfumò l’interesse di Lario Hotels della famiglia Passera. Ora è spuntato di nuovo l’interesse per una trasformazione a carattere ricettivo, di altissimo livello, della struttura. Ancora una volta il dialogo dovrà essere a tre, con Comune e Soprintendenza, per trovare una soluzione condivisa.

Tutt’altra partita quella giocata da Bankitalia, sull’asse Papesse-Stufasecca. Nel caso del palazzo di via di Città è stata aperta la procedura di vendita, anche se non è stata indicata una base d’asta. La stima arriverà a buste depositate. Per il prezioso immobile che ospitò il Centro di arte contemporanea la destinazione è museale-direzionale, vincoli che almeno al momento restringono il campo dei possibili acquirenti. Nell’ultima sede, quella di via della Stufasecca realizzata negli anni Ottanta su progetto di Enzo Zacchiroli, si vira invece sul residenziale. Tramontata l’ipotesi di un trasferimento del comando provinciale dei Carabinieri, si punterà sulla realizzazione di abitazioni.

Una scelta ormai compiuta cui farà da rimando la trasformazione sempre in residenziale del poliambulatorio dell’Asl in via Pian d’Ovile, le cui funzioni si sposteranno (insieme ad altre che coinvolgono anche l’Azienda ospedaliera) nella sede della Provincia mai nata in viale Sardegna. La scelta della destinazione sanitaria innescherà un meccanismo virtuoso, grazie al quale la Provincia recupererà risorse da destinare alla trasformazione della ex sede dei Vigili del fuoco in sede scolastica. Spetterà poi alla pianificazione comunale conciliare l’inserimento di un polo sanitario altamente attrattivo con una viabilità già satura e trasporti pubblici da ripensare. Ma l’effetto domino positivo per la sanità, l’istruzione, le politiche residenziali appare evidente.

Per chiudere il cerchio su questa panoramica per i grandi contenitori senesi in cerca di un ruolo, si torna all’ipotesi ospitalità di alto livello che è stata prospettata per l’ex distretto militare di Santa Chiara, ai Pispini. Qui ci sarebbero interessamenti già avanzati, ma la questione della durata della concessione demaniale limitata nel tempo potrebbe rappresentare un vincolo insormontabile per chi avesse la volontà di compiere ingenti investimenti.