"Paghiamo errori di altri Cosa accadrà ai giovani?"

Nuovo appello al Governo dei segretari di Cgil, Cisl e Uil in Piazza Salimbeni "Difendiamo un grande pezzo di storia, impediremo lo scippo al territorio"

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Piazza Salimbeni ieri mattina si è riempita di bandiere della Cgil, Cisl e Uil. A unirsi al grido dei sindacalisti anche qualche dipendente del Monte dei Paschi. Presenze a parte, quello che bisognava dire è stato detto, o meglio urlato alla città. Hanno atteso il tempo di qualche foto istituzionale con il sindaco Luigi De Mossi, anche lui presente in piazza, e poi i leadersindacali sono saliti sul palco sulle note di Bandabardò, Bob Marley, Silvestri e De Gregori.

Microfono in mano hanno chiesto subito chiarezza sul loro futuro, manifestando dissenso nei confronti della direzione che sta prendendo il Governo sulla trattativa per Mps. Perché, come ha ricordato Cristina Pascucci, delegata Cgil e dipendente del Monte, sono proprio loro, i dipendenti, ma anche i cittadini, ad aver pagato sulla loro pelle tutti gli errori commessi. "Errori che non erano i nostri errori, che hanno causato una crisi che non era la nostra crisi – grida la Pascucci -. Non sappiamo neanche per quale azienda lavoreremo, e se saremo trattati come esuberi. Chiediamo che venga messo a punto un progetto che coinvolga l’intero gruppo Mps, che salvaguardi il lavoro e i territori dove noi operiamo. Questa vertenza riguarda l’intero Paese, ma qui a Siena rischia di diventare una catastrofe. Non c’è un angolo di questa città che non sarà coinvolto con quello che potrebbe accadere".

Ed è al Governo che si rivolgono. "Ci deve convocare immediatamente, è inaccettabile e incomprensibile vivere in una situazione di drammatica incertezza – afferma Fabio Seggiani, segretario CGIL Siena –. Sappiamo bene che si dovrà cercare un compromesso, ma il Governo è obbligato a prendersi la responsabilità di trovare una soluzione che salvaguardi l’occupazione, il marchio più antico del mondo e Siena come casa della banca. Banca che da dieci anni sta subendo un ridimensionamento occupazionale ma che, nonostante tutto, è rimasta punto di riferimento. Oggi è solo una tappa di un percorso di resistenza che ci dovrà vedere uniti a difesa di un grande pezzo di storia". Ad appellarsi all’unione anche le altre forze sindacali. "Questa crisi è di tutti - afferma Giuseppe Cesarano, segretario generale Fim Cisl Siena, riferendosi anche ai dipendenti della Paycare in cassa integrazione -. Il Monte dei Paschi è una colonna portante dell’economia toscana, che avrà un grosso contraccolpo". E ancora: "I nostri figli non avranno le opportunità che abbiamo avuto noi e che i nostri genitori hanno avuto ancora più di noi, e a questo ci devono pensare anche tutti coloro che oggi non sono in questa piazza" afferma il delegato FISAC Marco Cimini.

Incertezza per le generazione future: è un altro aspetto che fa paura. Il segretario UIL Temp Siena Luciano Calemme paragona l’incertezza al veleno del lavoro, riferendosi anche a tutti quei precari che non sanno cosa aspettarsi dal loro domani. Perchè, come afferma Emanuela Anichini, segretaria Cisl Siena, quello che sta accadendo è uno scippo a 360 gradi al territorio. "Cosa succederà ai nostri giovani? - si chiede Anichini - Dovranno andare via da qui perché questa città non offrirà più niente. Per questo ci sentiamo anche offesi quando qualche emerita mente politica intende propinarci messaggi fuorvianti, del tipo ’Siena deve cambiare mission’, ’Siena deve diventare capitale del distretto europeo delle scienze della vita’, ’Siena deve inventarsi altre strade su cui investire’ come se fosse tutto facile e scontato dopo che il nostro territorio ha ruotato per secoli intorno alla banca, creando un unicum indivisibile e un benessere diffuso, costante e stratificato per tante generazioni".

Simona Sassetti