Ora piove anche quando ci sono le elezioni

Pino

Di Blasio

Sarà così anche stavolta? Potrebbe essere anche peggio, visto che si tratta di elezioni suppletive, staccate dalla scadenza canonica delle politiche e non ancorate al voto amministrativo, se non nei tre Comuni di Chiusi, Trequanda e Monticiano. Una consolazione c’è: lunedì sera sarà tutto finito, si saprà chi rappresenterà Siena e una parte di Arezzo in Parlamento, e chi sarà sindaco.

E’ stata una campagna elettorale accesa, con ministri e leader di partito piombati in un collegio periferico per sostenere i due candidati principali, più qualche aspirante sindaco. A memoria di chi scrive, non ha mai toccato questi livelli una competizione elettorale a Siena, nemmeno quando si candidavano potenziali ministri o politici in grande ascesa. Anche i temi trattati sono stati di profilo nazionale, Monte dei Paschi, Scienze della vita e distretto culturale su tutti. E le promesse dei candidati si sono adeguate al livello della contesa: mantenerle, in particolare su Mps, sarà davvero complicato.

Però la soddisfazione di essere tornata capitale per un mese resta. Sta a Siena far sì che questa sensazione duri anche più a lungo. E che questo voto faccia da spartiacque tra un presunto ’destino ineluttabile’ (che è stata la bandiera dei coloni e dell’esercito per sterminare i nativi americani) e un futuro di cambiamenti che sei capace di costruirti come territorio. Non basterà di certo un voto, ma almeno è suonata una sveglia. Perché, come disse Martin Luther King, "può darsi che non siamo responsabili per la situazione in cui ci troviamo, ma lo diventeremo se non facciamo nulla per cambiarla".