L'orrore della donna uccisa a 84 anni. Il figlio è accusato di omicidio prluriaggravato

L'uomo di 45 anni è stato interrogato per ore. Ha massacrato la madre

La villetta dell'omicidio. Nei riquadri la vittima e il figlio

La villetta dell'omicidio. Nei riquadri la vittima e il figlio

Cetona (Siena), 4 settembre 2019 -  «Non m’interessa cosa dice la mia gente di me. Solo io conosco la mia storia. Nasciamo per essere felici, non per piacere a tutti». Parole del profilo Facebook che raccontano lo stato d’animo di Angelo Del Ticco. Tutto il dolore e il disagio che il 45enne portava dentro. Quei pugni sferrati sulla testa all’anziana madre rappresentano forse la rabbia di una vita sfogata in un attimo. Complice l’offuscamento che la dipendenza dall’alcol provoca, liberando i freni inibitori, fino ad annullare ogni affetto.

Del Ticco da ieri è in carcere a Siena con l’accusa di aver ammazzato la madre Marisa Tosoni, 84 anni. In modo efferato, nella villetta in mattoncini dove vivevano alle porte di Cetona. Omicidio pluriaggravato l’accusa mossa dal pm Siro De Flammineis che ha interrogato l’uomo per oltre tre ore insieme ai carabinieri del Nucleo investigativo che indagano con i colleghi della compagnia di Montepulciano.

«Non è reo confesso, non ha detto di aver ucciso la donna ma solo di averle dato alcuni pugni», frena l’avvocato Francesca Traica che difende l’operaio, 45 anni, da tempo disoccupato, seguito in passato dal Sert per la sua dipendenza. Ma la scena che si sono trovati di fronte i sanitari del 118 e poi gli uomini della scientifica, alle 5 di ieri, era una mattanza. Frutto (forse) di una stupidaggine che, questo sì, anche Del Ticco avrebbe ammesso di aver compiuto, alzando le mani sull’anziana che lo manteneva con la sua pensione. E che in paese vedevano a volte con i lividi, sebbene lei non avesse mai denunciato. Ha certo urlato, Marisa, sotto la gragnola di colpi ma Villa Cristina è isolata. Accanto solo un ex albergo da ristrutturare. Vedova da tempo, adorava il figlio anche se le dava problemi. Era a letto l’anziana. Del Ticco aveva bevuto. Vino. Divorziato, con una figlia a cui voleva molto bene, cercava forse di ricostruirsi un futuro. Chattava. Dissidi caratteriali fra i due su come conduceva la sua vita personale. Chissà cosa è passato nella mente di quell’operaio particolarmente irascibile, che non riusciva a stare fermo. L’ennesima lite. E’ andato in camera e l’ha colpita. Sarà l’autopsia sulla pensionata, e gli esami tossicologici sull’uomo, a far ricostruire quei minuti. Certo è che la donna è stata massacrata di botte, finendo in terra, la testa parzialmente sotto il letto. Ha cercato di chiedere aiuto? Oppure di scendere? Il figlio poi si è addormentato. E solo verso le 5 si è accorto del decesso. Ha avvertito le sorelle della madre chiamando il 118. «Io non c’entro», ha messo le mani avanti. Nonostante la maglia sporca di sangue e le mani, al mattino, ancora gonfie che sono state poi refertate.

«Un grande dolore per questa comunità: preghiamo», invita il parroco don Piero Barbieri. Marisa Tosoni andava spesso in chiesa, saltuariamente anche Angelo. Che nel dicembre scorso era stato fermato a Sarteano dai carabinieri per guida in stato di ebbrezza. Patente sospesa, via l’auto. Andava a piedi, ormai. E aveva bisogno di aiuto.