Siena, 20 ottobre 2018 – “Siena gli era rimasta nel cuore. Quando arrivò dall’Argentina venne subito qui. Era la sua seconda famiglia questa città e con essa il mondo del Palio. Legato alla sedia, in casa, teneva il nerbo. Che se n’è andato insieme a lui». La moglie di Jorge Cordon, detto l’Argentino, si emoziona. Il fantino che aveva corso due volte in Piazza, il 18 agosto 1976 nel Nicchio su Rostov ed il 16 agosto 1978 nel Drago con Teseo II, si è spento il 12 ottobre a Livorno dove aveva un’azienda agricola, dopo aver fatto per molti anni l’allenatore di cavalli da corsa. E in occasione del consueto incontro del sindaco con i giornalisti il giorno in cui si corre il Palio, Luigi De Mossi ha consegnato alla famiglia un omaggio floreale. C’erano la moglie, Ughetta Bertini, con la figlia Rosanna e il fratello del fantino, Alvaro. Un ricordo che dal cuore hanno rivolto a questo uomo, che si è spento all’improvviso a 63 anni, anche Drago e Nicchio dove ha corso.
«Cosa provo? Gioia mista a dolore. Perché è un mondo che abbiamo condiviso, quello dei cavalli. Soprattutto l’amore per Siena», racconta dopo la cerimonia la moglie veterinario. «Mi ha accompagnato spesso anche quando ho lavorato in alcune Contrade – prosegue –, numerosi i legami che abbiamo tessuto e che tuttora restano. Nella Tartuca e nell’Onda, nella Giraffa e nella Civetta, per esempio. Poter onorare la sua memoria in questa occasione così speciale, anche se il luttoè fresco e fa male, è stato bellissimo. Sovente troppe cose passano inosservate nella vita. Invece il Palio di Siena è un filo rosso che unisce tutti. E non dimentica». «Cosa raccontava il babbo? Tutto. E quando si correva parlavamo di cavalli, fantini, accoppiate. Gira largo, gira basso... E spesso tornava a Siena a vedere il Palio», racconta la figlia Rosanna. «Svelando spesso segreti e retroscena», conclude il fratello Alvaro.