‘Normal’, il mostro amore della violenza

I progetti di ArtedaParte contro il femminicidio; lo spettacolo agli Arrischianti per la Giornata mondiale rinviato al dopo emergenza

SARTEANO

La lotta contro la violenza sulle donne non può interrompersi né saltare nessun impegno. Così, l’annullamento per l’emergenza di ‘Normal – Il mostro amore’ al Teatro degli Arrischianti,già previsto oggi nella giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, non ha esaurito la missione di questo progetto di ArtedaParte, Montepulciano. "Uno spettacolo in forma di Stand Up - dice Ira Moering regia - con monologhi che trattano la violenza sulle donne, intervallati da musica. Capitolo di un percorso iniziato nel 2016 con il Laboratorio Teatrale di Espressione Emozionale. Abbiamo cercato di mostrare le sfaccettature del problema: dolore, rabbia, paura, follia della realtà. Dopo ‘Ab-Normal’ e ‘Very abnormal people’, nel 2019, partner Centro Pari Opportunità, Associazione Amica Donna – Ascolto e Accoglienza alle Donne vittime di Violenza, varie realtà artistiche di Montepulciano, abbiamo portato in scena ‘No Normal’. Quest’anno abbiamo puntato sulla violenza domestica, anche per l’aumento di casi per la clausura forzata a causa dell’emergenza Covid".

Il futuro dello spettacolo?

"Il problema della violenza sulle donne non può essere relegato ad una data e il coinvolgomendo deve essere costante – continua Emanuela Castiglionesi, in arte Ira Moering -. Superata l’emergenza, recupereremo ‘Normal’ sensibilizzando amministrazioni e organizzazioni a rappresentarlo".

Perché questo progetto?

"Noi artisti dobbiamo finalizzare la nostra vocazione per sensibilizzare, educare, combattere ciò che non deve essere. Per questo nel titolo appare sempre la parola Normal. Uno spettacolo diverso che porta in scena situazioni di vita nella quale può accadere che la violenza appartenga alla quotidianietà".

Cosa accade negli ambienti di ArtedaParte?

"I nostri laboratori sono fermi e le prove con gli attori avvengono online per poter, comunque, arrivare preparati, quando ci sarà, alla riapertura. Abbiamo una serie di progetti teatrali realizzati in sicurezza e con distanziamento da proporre appena si potrà ripartire. Comprendiamo la necessità di sospendere le aggregazioni ma oggi è sempre più difficile mantenere le attività e relazionarsi con un futuro incerto. L’arte non è considerata un lavoro, una professione, ma un passatempo e quindi accantonata. Il teatro ha un ruolo fondamentale di educazione culturale e sociale, che lo streaming non può sostituire".

Antonella Leoncini