"Non intascò i soldi per i migranti Le operazioni erano state reali"

Assolti ieri l’imprenditore. Pacchioni e la moglie . Trasmessi però per un aspetto. gli atti alla procura

"Sostenevano che l’imprenditore si era intascato dei soldi facendo operazioni fittizie su società riconducibili a lui. In realtà abbiamo dimostrato pacificamente, portando le prove necessarie, che le operazioni erano tutte legate alla gestione dei migranti e così anche i soldi che Guido Pacchioni aveva utilizzato", commenta subito dopo la sentenza l’avvocato Vincenzo Martucci di Firenze che difendeva l’imprenditore di Sovicille insieme al collega Josef Mottillo. Vicenda giudiziaria che è solo una costola di quella principale, originata da un’inchiesta della guardia di finanza del maggio 2018 che aveva acceso i riflettori sulle gare d’appalto per l’aggiudicazione del servizio di accoglienza dei migranti nel Senese.

Guido Pacchioni e la moglie erano accusati di omessa dichiarazione. La procura sosteneva che per evadere le imposte sui redditi per l’anno 2016, come amministratore di fatto della srl Cassiopea, sarebbe ricorso a trasferimenti illegittimi con bonifici per circa 70 mila euro da quest’ultima alla ’Carpella’ e ad un’altra srl, entrambe a lui riconducibili, unitamente al trasferimento di 159mila euro fatto dall’amministratore formale della Cassiopea. Si sarebbe insomma appropriato indebitamente di 230 mila euro. E non avrebbe presentato la dichiarazione evadendo l’irpef per quasi 100mila euro. Un meccanismo che sarebbe stato adoperato, secondo l’accusa, anche dalla moglie con altre società.

La procura aveva chiesto la condanna per Pacchioni ad un anno e 6 mesi e ad 8 mesi per la donna: entrambi sono stati assolti perché il fatto non sussiste. Trasmessi però gli atti alla procura per una delle operazioni per le quali era accusata la moglie dell’imprenditore, legata alla società ’Primavera’.

La.Valde.