"Noi, più tutelati dalla nuova legge"

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Niente parrucchiere ed estetista se non si è vaccinati, guariti dal Covid o reduci da un tampone negativo. Questo quanto previsto dal nuovo decreto Covid, accolto con soddisfazione dalle associazioni di categoria. "Ce l’aspettavamo – afferma Luigi Raimo (foto) di Cna parrucchieri –, è una misura che tutela il nostro lavoro ed era giusto che arrivasse anche per noi, che sono due anni che stiamo rispettando ogni virgola dei protocolli. Addirittura, insieme ad altri colleghi, non facciamo più servizio barba per la sicurezza dei nostri operatori e per la sicurezza generale. Stiamo seguendo ogni norma e, arrivati a questo punto, accogliamo con estremo piacere questa novità. Ci sarà una persona all’ingresso che scannerizzerà il Green Pass e sono convinto che tutti i clienti accoglieranno al meglio questo passaggio".

Il Consiglio dei ministri ha, infatti, approvato un decreto-legge che mira a "rallentare" la curva di crescita dei contagi relativi alla pandemia e a fornire maggiore protezione a quelle categorie che sono più esposte e che sono a maggior rischio di ospedalizzazione, spiega Palazzo Chigi. Oltre ad accelerare sulle vaccinazioni. "Parlo in quanto coinvolta in prima persona, insieme alla mia famiglia, in questa emergenza, per fortuna senza portarmi dietro strascichi, ma non è stato semplice. Anche per questo, avendo provato cosa è il Covid, sono felice di queste misure – aggiunge Elettra Guideri (Cna Estetiste) –. Richiedere nei nostri centri il Green Pass base ci porterà a lavorare con maggiore sicurezza. Anche se, ribadisco, noi lavoriamo da sempre mettendo questo aspetto in primo piano grazie a tutti i nostri dispostivi. Lavoriamo con le Ffp2, con i guanti e con la visiera, ma sapere che anche la nostra cliente è sicura ci permette di lavorare ancora meglio, oltre a essere una forma di rispetto. Per tutto questo tempo non lo abbiamo potuto richiedere, eppure siamo una categoria che è veramente a contatto con il cliente, essendo il nostro un servizio per la cura del corpo. Ognuno deve fare di tutto per tutelare e tutelarsi, chiamiamolo pure un atto di civiltà".

Simona Sassetti