"Noi gestori? Non ci guadagniamo, anzi i clienti calano"

È un vivere alla giornata per i distributori di carburanti. I notevoli rincari di gasolio e benzina, creano preoccupazione tra i clienti e fra gli stessi gestori. Massimo Dragoni da undici anni è al timone della stazione di servizio di via San Gimignano a Poggibonsi. Mai si sarebbe aspettato di assistere a uno scenario come l’attuale. "In una settimana - spiega - si sono vericati aumenti minimi di otto centesimi di euro da un giorno all’altro. Il diesel è arrivato a superare negli importi la benzina. Tante persone che prima si fermavano da noi, ad esempio, per 20 euro di benzina, ora non vanno oltre i dieci. Mi viene da rispondere con un amaro sorriso a chi pensa, sbagliando completamente, che i gestori delle pompe di carburanti guadagnino di più per effetto degli aumenti generalizzati. È proprio l’opposto. Le quote che riceviamo sono pressoché invariate e per di più registriamo un calo, come dicevo, negli introiti giornalieri. Perché le capacità di spesa delle famiglie, tra il caro bollette e altre voci di bilancio con i costi lievitati, sono diminuite non di poco. Questa è la realtà. E la gente è stufa". Una via d’uscita? "È un problema grave, difficile indicare una direzione - osserva ancora Dragoni - anche se nel fine settimana scorso, in verità, si è notata di nuovo una lieve diminuzione. Occorre capire, adesso: un fuoco di paglia o una ritrovata tendenza a una normalizzazione? I livelli, comunque, restano elevati. È l’unica certezza". Tra l’altro siamo davanti a una catena. Se aumentano le spese di trasporto, crescono i prezzi delle merci. "Ho saputo di un camionista - conclude Dragoni - che per raggiungere con il proprio carico la Valdelsa partendo dalla Sicilia, ha speso qualcosa come 2.500 euro di carburante. Sarebbe forse sufficiente questo dato, per comprendere la situazione".

Paolo Bartalini