Niente vaccino senza i sessantenni I più giovani respinti negli hub

Gli ’open day’ e le notti libere fanno flop, dopo le code del primo giorno. E ai trentenni le dosi sono negate

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"Negli hub c’è personale sanitario che aspetta anche un solo sessantenne alla vaccinazione e fa attendere 30 o 40 giovani per ore per poi mandarli via senza vaccino": è una delle diverse segnalazioni sugli intoppi della macchina vaccinale. Gli open day senza prenotazione, con messa a disposizione del vaccino Pfizer, per gli over 60 non trovano grande successo. E sembra che anche agli open day con AstraZeneca, per tutti coloro che hanno da 40 anni in su, non si vedano più le code dei primi giorni. Insomma, presso hub e punti vaccinali vari della provincia tutte le sere le dosi messe a disposizione non vanno esaurite.

Dietro al fatto segnalato – avvenuto sia al punto vaccinale di Poggibonsi qualche sera fa che al PalaGiannelli a Siena e al Papillon a Monteroni - si cela l’accusa di spreco di preziose dosi: i trentenni e quarantenni fatti attendere per nulla all’hub, lamentano che, nonostante i sessantenni non ci fossero, a loro non è stata data la possibilità di vaccinarsi. Magari anche buttando le dosi scongelate e rimaste inutilizzate. Dunque ‘domanda e offerta’ non si sono incontrate.

La spiegazione dell’Asl è nelle linee guida di utilizzo delle dosi presso i centri vaccinali e poggia su quell’obiettivo per cui ‘non si butta via nulla’: la prassi è che ogni fiala, contenente più dosi (sei per AstraZeneca, undici per Pfizer), una volta aperta vada diluita e suddivisa in siringhe. E a fine serata, se ci sono dosi avanzate rimaste da fiale aperte, vanno somministrate a chi ne fa richiesta, anche se fuori dalla classe di età a cui era destinata l’iniziativa. Le fiale non aperte invece e non utilizzate vengono tolte e riproposte al successivo appuntamento. Si tratta di mettere insieme la priorità di ‘non sprecare’ e il non approfittare di qualcosa indirizzato ad altri. Fatto sta che – questo forse è il nodo da sciogliere – non c’è l’atteso assalto ai punti vaccinali senza prenotazione, con l’offerta di dosi che in alcuni casi supera la domanda. Il sistema della vaccinazione di massa va dunque aggiustato.

Intanto prosegue il cronoprogramma per classi di età della Regione Toscana: con la giornata di oggi si completa l’agenda di prenotazione dei trentenni. E da lunedì a sabato prossimi la Regione aprirà le prenotazioni per i ventenni, anzi da 29 a 16 anni. E sempre da lunedì dovrebbero partire le vaccinazioni in azienda, presso hub propri o privati. I primi saranno cassiere e cassieri della grande distribuzione, sempre a contatto con il pubblico. E poi tecnici, operai e tanti altri lavoratori; loro ma anche i familiari di primo grado e i conviventi. Servono però grandi numeri e le aziende che non sono grandi a sufficienza potranno fare rete.

Paola Tomassoni