Maltempo, "subito lo stato d’emergenza per l’Amiata"

Lettera dei sindaci del comprensorio al governatore Giani: "Servono fondi contro i danni dell’ultima nevicata e aiuti alle attività"

Era da anni che sull’Amiata non si vedeva così tanta neve, ma gli impianti sono chiusi

Era da anni che sull’Amiata non si vedeva così tanta neve, ma gli impianti sono chiusi

Amiata, 17 gennaio 2021 - "Inserire anche l’Amiata nella proclamazione dello stato di emergenza per le zone montane della nostra regione". E’ questa la richiesta inoltrata, in via ufficiale, al presidente della Regione Eugenio Giani. E’ sottoscritta da Fabrizio Tondi, sindaco di Abbadia San Salvatore, Michele Bartalini, sindaco di Castel del Piano, e Daniele Rossi, primo cittadino di Seggiano. Ovvero i rappresentanti delle tre amministrazioni comunali direttamente interessate, per competenza sulle aree dell’Amiata, dai danni provocati dalla caduta degli alberi sulle strade, da quello dovuti all’isolamento della vetta della montagna e dagli elevati costi per interventi straordinari dei mezzi spartineve.

Tutto questo per quanto concerne il territorio mentre l’altro aspetto, di non secondaria importanza, si riferisce ai danni subiti dalle attività alberghiere, di bar e ristorazione, dei maestri di sci, delle attività di noleggio delle attrezzature per lo sport invernale. Insomma tanti operatori che hanno perso tutto mentre potevano ottenere tanto visto che da oltre vent’anni sull’Amiata non c’era così tanta neve.

«Siamo talmente abbandonati – scrivono i tre sindaci al presidente Giani – da rappresentare un vero e proprio cataclisma naturale per il territorio e la sua popolazione. Anche noi dell’Amiata vorremmo, con la presente, sostenere la sua azione, alla luce del fatto che, anche il nostro territorio, ha subito enormi disagi e danni, dovuti alle copiose nevicate. Eventi che hanno, altresì, evidenziato, qualora ce ne fosse stato ulteriore bisogno, le carenze strutturali, di servizi e della viabilità della nostra montagna".

Sul fronte delle ingenti perdite, degli enormi danni provocati dai provvedimenti assunti per combattere la pandemia, i tre sindaci, dopo aver ricordato che nel recente passato il settore è andato in crisi perché non c’era neve, affermano: "Questa situazione ci porta a condividere l’idea che non sia più rimandabile – si legge nella lettera – un intervento economico pubblico. Diretto non solo al ripristino dei danni provocati dall’ultima nevicata, ma anche alla realizzazione di quelle strutture, e di quei servizi, ormai indispensabili per una stazione invernale che ambisce anche all’accoglienza turistica per dodici mesi all’anno. Per questo ci sembra necessario abbinare risorse economiche speciali, destinate al ripristino dei danni causati dalla neve, a risorse utili per fronteggiare una crisi endemica dovuta, oltre alle ragioni sopra esposte, anche al fatto – affermano i tre sindaci – che l’Amiata sembra essere ancor più isolata a causa della mancanza di una adeguata rete di trasporto pubblico di certo utile a favorire un maggiore sviluppo del turismo di prossimità".