La situazione è "tragica", tanti commercianti sono "alla disperazione". La ‘zona rossa’ una mazzata a una categoria già moribonda. Le foto di strade deserte, illuminate dalle vetrine di negozi vuoti, postate da tanti negozianti, si alterneranno adesso a immagini di saracinesche abbassate, mentre si alzerà il numero delle vendite on line con conseguenze disastrose. E il Comitato nazionale Commercianti Uniti, che sulla propria pagina Facebook raccoglie ogni giorno testimonianze di rabbia, paura e dolore, alza di nuovo la voce chiedendo aiuti. Chiedendo di "poter sopravvivere", ché tanti negozianti sono "allo stremo economico e familiare". Il presidente del Comitato Monia Petreni – alle sue spalle oltre 4000 colleghi – ha deciso di scrivere una lettera al premier Conte. "…Purtroppo le restrizioni e le chiusure delle attività quali bar ristoranti, cinema, teatri e le esortazioni a rimanere il più possibile in casa – si legge nel documento – hanno creato un clima di paura nella popolazione e la gente non entra più nei negozi… Quelli del settore moda, pur non tutti costretti per legge a restare chiusi nelle zone gialle e arancioni, non sono in grado di produrre ricavi adeguati. Nel frattempo i costi continuano a maturare e le merci devono essere pagate alle scadenze prestabilite con i fornitori". Due le richieste dei commercianti al premier. "A questo proposito – prosegue la lettera – osservo che, alla consegna delle merci, i commercianti rilasciano titoli di credito con scadenze nei mesi successivi. In questi periodi dunque il rischio concreto è che tali titoli vadano ‘impagati’ e protestati, con catastrofiche conseguenze. Pertanto Le chiedo ciò di cui abbiamo assolutamente necessità per sopravvivere: la proroga della sospensione dei protesti dei titoli di credito e conseguente iscrizione al Cai fino al 310121. Aiutiristori per attività del settore moda. Certa che il Presidente vorrà tenere fede a quanto più volte dallo stesso asserito, di fare in modo che nessuno venga lasciato solo".
Angela Gorellini